Davide Ortalli, direttore di Cna Rimini, le polemiche sulla fine del Superbonus non si esauriscono: in che modo gli associati di Cna fanno fronte ai cambiamenti?
"Più che polemiche sono grida di disperazione di un’intera filiera che ha subito una colossale ingiustizia, trovandosi a fare i conti con sofferenze finanziarie che mettono a rischio la tenuta aziendale. Dopo le montagne russe delle 19 modifiche alla normativa nel corso dell’ultimo anno e mezzo, c’è stato il blitz del governo con il decreto del 16 febbraio al quale si può far fronte solo ricorrendo a soluzioni disperate come di fatto sta avvenendo: si fermano i cantieri, si accettano condizioni sfavorevoli per monetizzare i crediti fiscali, oppure si ricorre a nuovo debito. Per evitare chiusure e fallimenti occorre con urgenza un intervento per lo sblocco dei crediti fiscali incagliati".
Come accolgono le imprese del territorio la direttiva Ue con cui si richiedono interventi per portare le abitazioni alla classe energetica E entro il 2030?
"Si sapeva che sarebbe arrivata questa direttiva e le misure incentivanti messe in discussione andavano proprio in quella direzione, ovvero favorire rigenerazione ed efficientamento di un patrimonio immobiliare energivoro e vetusto. Ora, senza cessione del credito, tale rigenerazione potranno permettersela in pochi. Diciamo che la direttiva viene accolta con fiducia perché si dovrà tornare ad immaginare un meccanismo duraturo ed efficace per favorire gli interventi".
Il turismo sta contribuendo a rilanciare l’entroterra?
"Le politiche di promozione turistica hanno contribuito a valorizzare l’entroterra che oggi rappresenta un plus turistico spendibile ed apprezzato. Il deficit delle strutture ricettive è un tema non limitato all’entroterra, ma alla nostra offerta turistica in generale che necessita di investimenti privati, incentivi pubblici, regole del gioco chiare e un sistema bancario che torni a scommettere con gli imprenditori. Sui bandi e sugli investimenti rileviamo diverse situazioni di nuove aperture o riqualificazione di strutture ricettive in Valmarecchia e Valconca".
Sul piano finanziario, cosa lamentano le imprese?
"Si è scatenata una tempesta perfetta: tassi d’interesse schizzati in alto, costi energetici e delle materie prime aumentati, crediti fiscali bloccati e, non ultimo, stanno terminando tutte le misure emergenziali. Le aziende hanno un disperato bisogno di liquidità e di strumenti per potervi accedere".
I giovani imprenditori hanno idee nuove?
"Il subentro nell’azienda di famiglia resta il passaggio più semplice e frequente, ma ai giovani non manca creatività. Difficile è trasformare idee in imprese, sono le famiglie a dover sostenere i progetti. Il territorio, poi, esprime un’ottima propensione all’imprenditorialità, circa un’impresa ogni 10 abitanti".
E le imprese femminili?
"C’è dinamismo con dati in crescita anche nell’imprenditoria femminile, i cui principali settori economici sono il commercio, l’alloggio e la ristorazione e i servizi alla persona".
a. g. c.