Sos emergenza climatica "Uniti per cambiare rotta"

La strategia di Francesco Manca, presidente di Confagricoltura Ferrara "Dobbiamo agire su più fronti, quello pubblico e quello delle imprese".

Sos emergenza climatica "Uniti per cambiare rotta"

di Marco Principini

Presidente,quali sono le tematiche da affrontare con urgenza per salvaguardare un settore che vede alcuni comparti in difficoltà?

"In primis, la carenza di manodopera – afferma Francesco Manca, presidente di Confagricoltura Ferrara –. Dobbiamo lavorare ancora sul decreto flussi, in modo da soddisfare la richiesta che arriva dalle aziende agricole, individuando soluzioni che favoriscano l’incrocio tra domanda e offerta, perché ciò che oggi c’è non funziona. Un altro aspetto riguarda i comparti colpiti da calamità, per questi è necessario intervenire attivando meccanismi che permettano adeguati ristori per chi ha subito danni, mentre per quei settori, come quello frutticolo, che hanno anche registrato un abbassamento dei prezzi, impedendo in molti casi agli agricoltori di coprire le spese sostenute, occorre lavorare per ragiungere il giusto prezzo alla parte agricola della filiera".

Come far fronte, invece, al proliferare di nuovi parassiti delle colture?

"È necessario che non si continui a eliminare molecole indispensabili per combattere funghi e parassiti, senza trovare preventivamente alternative altrettanto efficaci ed economicamente accessibili. Inoltre è altrettanto fondamentale liberalizzare e accelerare la ricerca genetica e la sperimentazione in campo, per arrivare a varietà più resistenti e sostenibili. Infine c’è il tema danni causati dalla fauna selvatica, che risulta ormai insostenibile. Le nostre colture subiscono sempre di più la presenza di nutrie ma anche di nuove specie come le oche selvatiche. L’unica speranza è che la pubblica amministrazione permetta un contrasto adeguato di questo fenomeno".

In vista dell’estate un aspetto che preoccupa è il rischio siccità: come affrontarlo?

"Necessariamente dobbiamo agire su più fronti. A livello pubblico, investire nelle infrastrutture che ci permettono di accumulare le precipitazioni nei periodi piovosi per utilizzarli nei momenti siccitosi, diminuire le perdite della rete idrica e garantire una regia efficace che faccia sintesi delle diverse anime territoriali. A livello imprenditoriale, aumentare l’efficienza dei nostri metodi irrigui, migliorare la fertilità dei nostri suoli (per consentire una maggiore tesaurizzazione dell’acqua) e orientare le nostre scelte colturali in funzione del cambiamento che stiamo vivendo. Ma ricordiamo che dove c’è una crisi c’è sempre un’opportunità: Israele con massicci investimenti in tecnologia e con una forte determinazione sia politica che sociale ha realizzato nel deserto uno dei modelli agricoli più avanzati al mondo".