Luci e ombre sul settore. Risultati e andamento positivi senza maggiori investimenti

Nel 2022 sono cresciuti i ricavi, la marginalità operativa e gli indici di redditività. Ma il numero dei dipendenti è in flessione, così come la patrimonializzazione.

Luci e ombre sul settore. Risultati e andamento positivi senza maggiori investimenti

di Giovanni Martinasco

e Matteo Merlo

Il comparto del tessile e dell’abbigliamento nell’esercizio 2022 riporta dei risultati fra loro contrastanti. Sono in incremento i ricavi, la marginalità operativa e gli indici di redditività, mentre risultano in flessione il numero dei dipendenti e la patrimonializzazione, talvolta a favore di un maggiore indebitamento. Le 22 imprese del settore rappresentano sotto il profilo meramente numerico una minoranza della nostra classifica, pari al 4,4% delle Top500, che sviluppano un fatturato aggregato di 3.974 milioni di euro (4,3% del fatturato aggregato del campione). Il comparto del tessile-abbigliamento tuttavia mostra storicamente una particolare dinamicità e visibilità mediatica che rendono l’analisi degli andamenti sempre rilavanti nello studio dell’economia bolognese. Occorre inoltre sottolineare come i valori medi 2022 e 2021 del settore siano fortemente influenzati dalla società del settore con dimensioni maggiori, Yoox Net-A-Porter (di seguito YNAP), che da sola ha un fatturato pari al 39% dell’intero comparto.

Nel 2022 il fatturato medio è incrementato del 7,6% rispetto all’esercizio precedente, passando da 168 milioni a 181 milioni di euro, mentre il valore mediano è pressoché costante con un leggero incremento dello 0,7%. Seppur YNAP sia la società più incisiva in termini di ricavi, escludendo i suoi valori, l’aumento del fatturato medio risulta ancor più positivo attestandosi ad +12,2% (+4,4% se si correggono per l’inflazione i valori 2021). Si conferma quindi il trend di incremento dei volumi, anche se si osserva un rallentamento rispetto al +30% registrato nel 2021 , che tuttavia era in larga parte spiegato dalla riapertura dei punti vendita dopo la pandemia del 2020.

A livello di patrimonializzazione, le società del tessile e dell’abbigliamento mostrano attivi medi in diminuzione del 4,6% rispetto al 2021 (il valore medio passa da 276 milioni a 263 milioni di euro). Questo dato, letto congiuntamente all’aumento dei ricavi, rappresenta una buona notizia perché evidenzia che le imprese del settore sono state in grado di sfruttare più efficacemente i loro investimenti. Meno positivo è invece la riduzione del valore medio dei patrimoni netti che si riduce del 20,1%, complice la perdita d’esercizio registrata da YNAP per 541 milioni di euro che non viene compensata dall’81% delle società del campione che invece chiudono il 2022 in utile. Gli altri indicatori di redditività del settore mostrano valori in linea con i buoni andamenti del 2021. I valori mediani di EBIT ed EBITDA aumentano attestandosi rispettivamente a 1,9 e 4,6 milioni di euro con un miglioramento, in termini percentuali, del 78,4% e dell’62,4%. Significativamente positivo è anche l’andamento degli indici di redditività. Il ritorno sul totale attivo (ROI) del settore passa dal 4,88% nel 2021 al 6,04% nel 2022 e la marginalità operativa (ROS) sale al 4,50% rispetto al 2,79% dell’esercizio precedente.

In sintesi, nonostante il settore del tessile e dell’abbigliamento presenti una forte polarizzazione delle performance economiche e un significativo divario dimensionale fra le imprese del comparto, si può affermare che l’anno in analisi si caratterizza per risultati e andamenti complessivamente positivi. Risultati che sono stati ottenuti in molti casi senza necessità di aumentare gli investimenti aziendali, ma grazie ad un migliore utilizzo del capitale di funzionamento già impiegato in azienda.