GIULIA MURATORI
Top 500 Bologna

E’ stato difeso il volume d’affari. Buona la posizione finanziaria

L’occupazione complessiva ha registrato un calo dell’1,8%, con 20.196 lavoratori impiegati nel 2023

L’occupazione complessiva ha registrato un calo dell’1,8%, con 20.196 lavoratori impiegati nel 2023

L’occupazione complessiva ha registrato un calo dell’1,8%, con 20.196 lavoratori impiegati nel 2023

e Noemi Pecoraro

Nell’anno 2023 il settore del commercio al dettaglio bolognese è composto da 18 aziende, la cui crescita è stabile rispetto all’esercizio 2022. Il fatturato aggregato a valori nominali, pari a 6,29 miliardi di euro, è in linea con gli esercizi precedenti (nel 2022 era 6,28 miliardi). Tuttavia, se si considera l’inflazione, si deve registrare un decremento in termini reali del volume d’affari complessivo del settore di circa il 5,5%.

Dal punto di vista della dimensione, il settore continua a essere caratterizzato da un elevato grado di eterogeneità. Le prime due aziende del ranking – che rappresentano circa l’87% del fatturato complessivo – hanno registrato un andamento sostanzialmente invariato rispetto agli anni precedenti, mentre il numero di aziende che ha subito una perdita è diminuito rispetto al 2022 (22% del 2023 contro il 33% del 2022). Sono inoltre meno di un terzo le aziende che registrano una contrazione del risultato operativo.

Il settore si caratterizza per una buona solidità patrimoniale, con un patrimonio netto aggregato che supera i 2,8 miliardi di euro, in incremento del 2,4% rispetto al 2022. Cresce anche il valore mediano dell’attivo investito (da 11,1 milioni a 13,5 milioni). L’occupazione complessiva ha invece registrato un calo dell’1,8%, con 20.196 lavoratori impiegati nel 2023, principalmente a causa del significativo decremento del numero di dipendenti assunti dalla prima impresa del settore che non viene compensato dall’incremento dell’organico del 56% delle imprese che aumenta il numero di

dipendenti. Per quanto riguarda la redditività, il settore ha mostrato un miglioramento rispetto al 2022. Il Roe mediano, che rappresenta la redditività per i soci, è passato dal 5,2% al 12,4%, con un incremento di 7 punti percentuali; all’interno del settore, però, l’andamento dell’indice è fortemente eterogeneo e, in alcuni casi, negativo. Il Roi, che misura la redditività degli investimenti, è aumentato di circa il 3% a livello mediano, mentre, il ROS mediano, indicatore della redditività operativa delle vendite, è passato dallo 1,2% nel 2022 a quasi il 2% nel 2023, mostrando una ripresa rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda la situazione finanziaria, il rischio rimane contenuto. Il rapporto di indebitamento, che misura l’incidenza delle passività sul patrimonio netto, è sceso a 1,56 a livello mediano, rispetto a 1,62 dell’anno precedente, confermando la ridotta esposizione debitoria. L’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato a livello mediano è pari a 0,4%, un valore superiore rispetto al 2022, ma comunque molto lontano dalle soglie di criticità, a conferma del fatto che gli oneri finanziari hanno un impatto marginale sulle imprese del comparto.

In conclusione, il settore del commercio al dettaglio nella provincia di Bologna nel 2023 ha difeso il livello del volume d’affari, favorendo l’incremento delle marginalità e l’aumento del fatturato. Il settore ha infatti registrato un miglioramento generale della redditività e ha mantenuto una solida posizione patrimoniale e finanziaria. Il rischio finanziario rimane quindi contenuto e gli oneri finanziari restano limitati, riflettendo la solidità del settore.