e Noemi Pecoraro
Nel 2023 il settore agroalimentare della provincia di Bologna, con 56 aziende tra le prime 500, ha generato un fatturato complessivo di circa 8,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 12% rispetto ai 7,7 miliardi dell’anno precedente, ed occupa oltre 24.000 dipendenti (circa il 10% delle Top 500). Delle prime 10 aziende, che costituiscono il 70% del fatturato totale, sei sono cooperative; esse contribuiscono al 55% del fatturato, confermando il loro ruolo strategico nell’economia locale.
Il 2023 ha continuato il trend di ripresa avviato nel 2021, con segnali positivi nonostante le costanti sfide globali degli anni precedenti e dei prossimi. Circa il 18% delle aziende ha registrato un calo del fatturato, ma a livello di redditività complessiva si osserva un miglioramento: solo il 14% delle società del campione ha registrato perdite (29% nel 2022), ed il 27% ha visto una riduzione degli utili, dato decisamente migliorato rispetto all’anno precedente (53%). Il 23% del campione ha subìto un peggioramento del risultato operativo, rispetto al 49% del 2022. In termini dimensionali, il settore ha mantenuto un buon livello di patrimonializzazione e di investimenti complessivi, con un patrimonio netto aggregato che supera i 2,52 miliardi di euro, in crescita del 9,9%, e un attivo che raggiunge i 7 miliardi di euro (+4,6%). Il livello di occupazione si mantiene sostanzialmente invariato: è interessante notare che circa il 32% delle aziende ha ridotto l’organico, ma solamente 3 imprese hanno avuto una flessione significativa.
L’incremento dei ricavi aggregati quest’anno si traduce in una redditività soddisfacente, avendo bilanciato più che positivamente la dinamica dei costi. Nel 2023, infatti, la redditività media per i soci (Roe) è salita dal 4,31% all’8,29%, la redditività media degli investimenti (Roi) è aumentata dal 2,77% al 4,77%, mentre il Ros, che misura la percentuale di fatturato convertita in reddito operativo, è passato da una media dell’1,83% a una media del 3,29%. Tali dati sembrano indicare un superamento della crisi globale scaturita, a partire da febbraio 2022, dal conflitto russo-ucraino e dall’incremento dell’inflazione, che aveva determinato un aumento dei prezzi al consumo e delle materie prime.
Parallelamente, i valori mediani del rapporto di indebitamento hanno registrato una diminuzione, passando da 2,10 nel 2022 a 2,04 nel 2023, indicando una lieve riduzione del rischio finanziario legato all’esposizione debitoria. Nonostante ciò, l’aumento degli oneri finanziari del 98,9% ha portato a un incremento dello 0,44% nel rapporto medio tra oneri finanziari e ricavi, segnalando una maggiore incidenza del costo del debito. Tuttavia, il miglioramento della redditività complessiva ed operativa contribuisce a mitigare l’impatto di tali oneri aggiuntivi, dando alle aziende una maggiore capacità di sostenere il peso degli oneri finanziari senza compromettere la stabilità economica del settore. In conclusione, nel 2023, il settore agroalimentare della provincia di Bologna ha registrato una solida ripresa, con un aumento dei ricavi e una migliorata redditività, con un ridotto rischio finanziario complessivo ed un buon livello di patrimonializzazione ed una stabilità dei livelli occupazionali Questi risultati confermano l’importanza del settore nell’economia provinciale, nonchè la capacità di stare al passo con le sfide globali.