FRANCESCO PIOPPI
Sport

Winston ha le idee chiarissime: "Da qui la spinta per tornare in Nba"

Cassius, 26 anni, è stato una stella a Michigan State. "Ma ora devo dare il meglio a Reggio"

Winston ha le idee chiarissime: "Da qui la spinta per tornare in Nba"

Cassius, 26 anni, è stato una stella a Michigan State. "Ma ora devo dare il meglio a Reggio"

Un talento smisurato in attacco e una capacità di passare la palla che ha pochi eguali in Serie A e che, non a caso, sta già facendo felice Momo Faye e il resto dei compagni.

In due parole: Cassius Winston, il playmaker nato a Detroit il 28 febbraio del 1998 che il general manager Coldebella ha scelto per guidare la nuova Unahotels. Per ‘Cash’ (questo il suo soprannome ufficiale) la Pallacanestro Reggiana sarà la terza squadra europea dopo il Bayern Monaco (con cui ha partecipato all’Eurolega) e il Tofas Bursa che l’anno scorso ha condotto fino ai quarti di finale della Basketball Champions League.

Winston, quali sono le prime impressioni di questa sua nuova avventura professionale?

"Non conoscevo l’Italia, ma sono davvero felice di questa scelta perché sono arrivato in club molto organizzato e l’approccio con la squadra e la città è stato subito ottimo. I ragazzi hanno tutti voglia di lavorare duro e competere, c’è già un bel feeling tra di noi".

Lei è stato scelto per essere la stella della squadra, ma cosa le ha chiesto nello specifico coach Priftis?

"So di avere un ruolo importante, ma questo non significa essere sempre il top scorer della gara. Il mio contributo dovrà essere indirizzato a tutto quello che può aiutare la squadra a vincere le partite e dovrò di scegliere la giocata giusta per arrivare agli obiettivi".

Lei sarà il ‘cervello’ che comanderà il gioco, quindi avrà già capito le caratteristiche di questo roster…Cosa dobbiamo aspettarci? Una squadra che preferisce correre oppure giocare a metà campo?

"Siamo molto bilanciati, abbiamo ottimi atleti in grado di alzare il ritmo e correre, ma anche quel tasso di talento necessario per giocare a metà campo. La base offensiva è buona, ma la differenza la dovremo fare in retroguardia e con la capacità di fare gli stop difensivi nel momento giusto. Sono queste le cose su cui ci siamo concentrati maggiormente perché ti fanno fare il salto di qualità".

La spina dorsale sarà composta in maniera ‘tradizionale’ dall’asse play-pivot che coinvolgerà lei e Faye, con cui sembra esserci già un’intesa speciale…

"La nostra connessione è già alta e credo possa continuare a crescere ancora. Sarà una delle chiavi della stagione e spesso ci fermiamo dopo la fine dell’allenamento per provare i giochi a due e sfruttare al meglio le nostre caratteristiche. Momo ha un fisico pazzesco, ma è anche molto dotato dal punto di vista tecnico: sarà uno dei nostri punti di forza".

Una certa importanza nello scacchiere tattico, da quanto si è potuto già intuire, la rivestirà anche Kwan Cheatham: quanto vi è mancato in precampionato?

"Tanto, perché anche il mio lavoro diventa più facile con i giocatori che aprono il campo come lui. È un ragazzo che conosce bene il gioco e che sa leggere le situazioni in cui attaccare in post basso o ribaltare il lato. È un pezzo fondamentale".

Non da meno lo sarà il gruppo italiano che dovrà dare identità e tanta concretezza…

"Questi ragazzi sono fantastici e me lo hanno dimostrato da come mi hanno accolto i primi giorni. Se avevo bisogno di qualche consiglio sulla città o di andare fuori a cena con le nostre famiglie, loro c’erano sempre. In campo ho trovato giocatori esperti, che danno tutto e a cui chiedo consigli difensivi, soprattutto Vitali e Uglietti che sono i più esperti".

Quale può essere l’obiettivo reale di questa squadra?

"Sarò scontato, ma l’obiettivo è vincere più partite possibili, giocando sempre duro. È ancora molto presto e devo capire bene anche il valore delle avversarie, ma da quanto mi hanno detto anche gli altri ragazzi dopo Milano e Bologna c’è sempre molto equilibrio".

A livello personale invece che obiettivi si è dato? A Michigan State era una stella di prima grandezza, ma in Nba ha giocato solo 29 partite con la maglia dei Wizards che l’avevano scelta alla 53 nel draft del 2020…È quello il traguardo finale che si è dato?

"Michigan State è ancora una seconda casa per me, quelli sono stati anni indimenticabili. Per il resto, certamente vorrei guadagnarmi una chance vera di rientrare in Nba, ma so che prima devo spingere me stesso al livello massimo possibile questo non è ancora avvenuto". Fuori dal campo invece quali sono le sue passioni?

"Voglio solo rilassarmi e stare bene, adesso più che mai visto che io e la mia fidanzata (Nyah, ndr) aspettiamo un bambino. Adesso lei è all’ottavo mese, non vediamo l’ora di conoscere il nostro piccoletto che si chiamerà Chrome".