Fino a qualche giorno fa sembrava che l’Italia potesse presentarsi al girone di Bologna con tutte le sue stelle. Invece, nel weekend la lista di Filippo Volandri ha ufficializzato le assenze di Jannik Sinner e di Lorenzo Musetti insieme a quella di Lorenzo Sonego, uno dei protagonisti del trionfo di Malaga. I primi due forfait dovuti certamente alla necessità dei due giocatori di ricaricare un po’ le batterie in vista del finale di stagione. Lo stesso Volandri ha fatto riferimento alle fatiche derivate anche dall’Olimpiade per Musetti, mentre il n. 1 ATP aveva dato anche disponibilità per l’ultima parte della settimana, salvo poi rimettersi alla decisione del capitano, in accordo con il suo staff, di concedergli un po’ di riposo. E tutto questo prima ancora che l’altoatesino giocasse le ultime due ore e 17 del suo US Open, le stesse che gli sono valse il secondo Major in carriera. Un riposo meritato, ed un’assenza che fa molto meno rumore rispetto a quella di 12 mesi fa. Sia per la forza della squadra (anche senza di lui), e sia per i benefici che si concedono a chi non solo è stato decisivo nell’ultima Coppa Davis, ma sta portando l’Italia – nonostante si parli di uno sport individuale – in una nuova dimensione nel panorama tennistico mondiale, si spera, per tanti anni a venire. Per di più, non bisogna dimenticare che lo stesso Sinner ha già accusato diversi fastidi fisici all’anca destra a partire da aprile in poi, tanto da dover saltare anche il torneo al Foro Italico. Quindi, con un calendario così compresso, avrebbe poco senso mettere a rischio un’ultima parte di stagione in cui comunque non vanno dimenticate le ATP Finals in quel di Torino, dove c’è anche una finale da difendere, e poi – eventualmente – di nuovo la Final Eight di Coppa Davis. Per Musetti il discorso è estremamente simile. A Malaga il carrarino non aveva giocato nella finalissima, ma era stato comunque un elemento importante. E poi, in singolare, è entrato nella storia piazzando il tricolore sul terzo gradino del podio olimpico di Parigi 2024 insieme a campionissimi come Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Il percorso di maturazione lo sta portando a risultati mai raggiunti prima, come la semifinale di Wimbledon. Prendersi cura del suo corpo, ora più che mai, può fare la differenza sulla capacità di mantenersi su questi livelli, anche con l’avvicinarsi della stagione indoor sul cemento. Soltanto presentandosi al meglio, infatti, il ventiduenne potrà capire se i propri progressi recenti, relativi all’atteggiamento prima ancora che tecnici, sortiranno i loro effetti anche sulla superficie a lui meno congeniale. “È stata una scelta sofferta - ha scritto Musetti sul proprio profilo Instagram - ma farò il tifo con la stessa passione con cui ho difeso i colori azzurri a Parigi, e spero di ritrovare i miei compagni a Malaga”. Perché in fondo, proprio come Sinner, difficilmente mancherebbe nel momento decisivo del torneo.
SportPer Sinner e Musetti l'ora di un meritato riposo