MASSIMO SELLERI
Sport

La Virtus punta in alto. L’innesto di Clyburn aumenta i leader in campo. E si attende Cacok

L’ala americana ha già mostrato di non pestarsi i piedi con Belinelli

L’innesto di Clyburn aumenta i leader in campo. E si attende Cacok

Will Clyburn al tiro, la sua classe può alzare il livello di Bologna

Nelle due partite di SuperCoppa disputate dalla Virtus, la formazione allenata da Luca Banchi ha seguito lo stesso copione. Un ottimo inizio, un brusco calo nel terzo quarto e poi la voglia di riprendersi nell’ultimo periodo. Tutto è dovuto alla preparazione a singhiozzo che i bianconeri hanno svolto dovendo fare i conti con le assenze di Isaia Cordinier, Devontae Cacok e Andrejs Grazuljs, e con gli acciacchi di Marco Belinelli.

Il profilo che si può tratteggiare è quindi un ritratto parziale di una squadra a cui tra campionato ed Eurolega non avrà il tempo per recuperare tutto quello che ha perso tra agosto e l’inizio di settembre. Se nella passata stagione la V nera aveva un trio fisso di leader composto da Marco Belinelli, Daniel Hackett e Toko Shengelia ora questo cerchio si allarga includendo anche Will Clyburn. Si tratta di una aggiunta importante perché in passato il rendimento della Segafredo era fortemente condizionato dallo stato di forma dei suoi punti di riferimento per cui avendone aggiunto uno ci si può aspettare un rendimento molto più uniforme.

Siccome la classe non è acqua per quello che si è visto Belinelli e Clyburn, pur avendo entrambi ottime doti offensive, non si pestano i piedi a dimostrazione della loro intelligenza cestistica e della capacità di pensarsi all’interno di un sistema di gioco. Al momento non si può ancora dire che la partenza di Iffe Lundberg, un altro elemento le cui prestazioni hanno spesso determinato le sorti dei virtussini, sia stata completamente assorbito dall’arrivo di Matt Morgan, anche se il play statunitense ha dimostrato di essere un esterno in grado sia mettere in ritmo i compagni sia di prendersi in tiro. Con i London Lions ha conquistato il riconoscimento di miglior cestista della fase di qualificazione dell’EuroCup ed è qui proprio per fare quel salto di qualità, non sempre facile, che dalla seconda coppa continentale dovrebbe portarlo in Eurolega. Il reparto dei lunghi non può che essere tratteggiato a tinte grige.

Achille Polonara sta dimostrando di essere quel giocatore di cui la V nera aveva bisogno per avere una valida alternativa a Shengelia. Completamente archiviata la questione della neoplasia al testicolo e avendo riposato parecchio in una estate dove gli impegni della nazionale sono stati molto pochi, il buon ‘Polonair’ ha confermato di saper mescolare le sue doti tecniche con uno spirito battagliero. Nella finale di SuperCoppa persa con Milano ha messo in difficoltà Nikola Mirotic, uno dei principali trascinatori dell’Olimpia. In attesa del recupero di Devontae Cacok, però, la V nera ha un problema non piccolo quando si parla di centri. Ante Zizic è un giocatore dal rendimento ondivago e anche quando viene coinvolto improvvisamente accusa un black-out.

Tra i nuovi innesti bianconeri c’è Momo Diouf, un atleta senegalese di formazione italiana, che non si è ancora confrontato con un livello così alto e che, quindi, ha bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi.

Ci sarebbe bisogno di un nuovo innesto di spessore, ma al momento la società preferisce attendere sia per ragioni economiche sia perché è convinta che del valore di Cacok, anche se il suo rientro continua ad essere posticipato. Si tratta di una scommessa, così come lo è stato l’ingaggio di Rayjon Tucker. L’anno scorso a Venezia l’esterno statunitense si è costruito le credenziali per approdare in Eurolega, ma ora c’è lo scotto di non essere più la prima punta tra gli esterni. Gli obiettivi della squadra sono sempre i soliti, sfumata la conquista della SuperCoppa, sarebbe stata la quarta consecutiva, ora si punta alla Coppa Italia, ai playoff di Eurolega e alla finale scudetto in una serie A dove nessuno farà a sconti e tutti vorranno fare lo sgambetto alla V nera e a Milano.