Campionato grandi firme. Quante big in rampa di lancio. Rbr punta sul fattore Flaminio

Girone unico e regular season lunga sette mesi, una promozione diretta, poi play-in, playoff e playout. Per Rimini esordio in casa contro Udine e un autunno caldo con tante gare davanti ai propri tifosi.

Quante big in rampa di lancio. Rbr punta sul fattore Flaminio

Giovanni Tomassini, uno dei leader della Rinascita

Una regular season di sette mesi, dal 29 settembre al 27 aprile. Poi play-in, playout e playoff anche fino al 18 giugno. È davvero lunghissima, la stagione di A2 alle porte. Ma è anche vera, sportivamente onesta. Tutt’altra storia rispetto a un 2023-2024 sghembo, con il girone rosso decisamente di un altro livello rispetto a quello verde. La A2 che sta per cominciare è la migliore da tanti anni, con nobili decadute e rampanti in cerca di gloria. Colossi pluriscudettati e piccoli centri che badano al sodo, a salvarsi.

Girone unico per tutte. 20 squadre, 38 gare di regular season ma un’andata che non ricalcherà affatto il ritorno. Un esempio? Rimini affronterà Udine alla prima e renderà visita in Friuli alla 17ª di ritorno, il 13 aprile. In mezzo una centrifuga di partite per una sola promozione diretta. Dal 2° al 7° posto accesso diretto ai quarti playoff. Chi si classificherà all’8° e al 9° posto disputerà il secondo turno di play-in e le squadre dal 10° al 13° entreranno in scena subito, nel primo turno di play-in. Sempre gara unica in casa della meglio classificata, due ai playoff. Intanto, l’ultima è destinata a retrocedere direttamente, mentre le formazioni dal 16° al 19° posto avranno a che fare coi playout in due serie al meglio delle cinque, con altre due retrocessioni. Chi sogna però è destinato a guardare in alto, almeno all’inizio. E sono davvero tante, le pretendenti alla Serie A. La griglia è del tutto opinabile, ma noi andiamo con questo ordine: Cantù, Pesaro, Brindisi, Udine, Rimini, Fortitudo, Forlì, Rieti, Orzinuovi, Verona, Torino, Cividale. E sono già 12. Alcune con ambizioni altissime, altre con forti speranze.

La Fortitudo domenica ha vinto la Supercoppa ed è sottovalutata un po’ da tutti, forse perché ha perso Caja. Ma è profondissima, a differenza di Brindisi, che però nei primi cinque non teme confronti. Cantù è una corazzata, ha perso Hickey ma l’impianto sembra più solido. La pattuglia di italiani è stellare, con De Nicolao che ha raggiunto Moraschini e Baldi Rossi. Gli stranieri, McGee e Basile, sono di alto livello. A Pesaro, con Sacripanti in panchina e Imbrò in regia, vogliono risalire subito.

A Forlì la tradizione di ottimi campionati non vuole trovare uno stop, magari invece un esito diverso. A Verona c’è il signor Pullen a comandare, a Rieti Jazz Johnson ha trovato in Monaldi un altro fromboliere tra i piccoli. Tantissima qualità, con Rbr che vuole partire bene. Ancor più con, scherzi del calendario, cinque delle prime sette partite che si giocheranno in casa. Dal 29, tutte le domeniche al Flaminio fino a fine ottobre, anche perché le due trasferte sono infrasettimanali. Un range di sette gare in cui faranno capolino in città, oltre a Udine, anche Fortitudo e Forlì. Sarà un autunno caldissimo. E non solo: quello che da molti è stato definito il campionato di A2 più competitivo degli ultimi vent’anni è alle porte.