‘Radicals’ studia i geni che controllano le radici

Il progetto dell’Università di Bologna per creare varietà più resilienti.

‘Radicals’ studia i geni che controllano le radici

‘Radicals’ studia i geni che controllano le radici

"Focus del progetto ‘Radicals’ è trovare i geni chiave che controllano le radici e la loro ramificazione, primaria e laterale, con l’obiettivo di creare, tramite tecniche di miglioramento genetico, nuove varietà più resilienti in ambienti che mutano", spiega Silvio Salvi, professore di Genetica agraria all’Università di Bologna. "Piante dotate di radici più lunghe sono in grado di raggiungere, ad esempio, le falde acquifere profonde, mentre in ambienti desertici o semi-desertici, dove l’acqua non c’è neanche in profondità, le radici superficiali consentono di raccogliere velocemente e in maggiore quantità la poca acqua che cade con le piogge". Per ottenere piante con caratteristiche specifiche occorre conoscerne i geni e, in questo caso, quelli che controllano lo sviluppo delle radici. L’orzo è la pianta da cui prende spunto la ricerca, ma sarà possibile verificare se e come il controllo genetico sia conservato in altri cereali.

Il gruppo dell’Alma Mater è coinvolto in ‘WISH-ROOTS’, progetto di ricerca europeo pensato per verificare se e come le caratteristiche della radice siano in grado di influenzare i parametri di fertilità del suolo. I risultati di WISH-ROOTS, che vede collaborare l’Alma Mater e atenei di Belgio, Cina, Germania, Spagna e Sudafrica, con il coordinamento del John Innes Centre di Norwich (Regno Unito), consentiranno di ottenere sistemi produttivi più sostenibili.