Patate italiane sotto attacco degli effetti dei cambiamenti climatici e dell’invasione di prodotto estero, con le importazioni che nel 2024 sono cresciute del 18% e quelle dall’Egitto che sono addirittura triplicate nei primi due mesi. È quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat. L’aumento delle importazioni quest’anno segue un 2023 durante il quale hanno attraversato le frontiere nazionali 791 milioni di chili di patate straniere, in crescita del 39% rispetto a dodici mesi prima, secondo l’analisi Coldiretti. A questi ne vanno aggiunti altri 288 milioni di chili congelate e 74 milioni di chili cotte e congelate, oltre a 10 milioni di chili di patatine già pronte, tipo quelle fritte dei sacchetti. Prodotto che spesso finisce per essere venduto come italiano grazie al principio dell’ultima trasformazione permesso dal codice doganale sull’origine dei cibi. Alla concorrenza sleale si aggiungono i problemi legati al clima, con il maltempo al nord che ha compromesso parte dei raccolti per eccesso di pioggia, mentre al Sud pesa la siccità. E a pesare ci sono anche gli attacchi dei parassiti come gli elateridi della patata.
"Per difendere – chiede Coldiretti – le oltre 19mila aziende produttrici di patate, per un’estensione di 45mila ettari, occorre valorizzare il vero prodotto italiano, a partire da quello trasformato, estendendo l’obbligo dell’etichetta d’origine a tutti gli alimenti in commercio nella Ue", come proposto dalla mobilitazione della stessa organizzazione agricola.
Ma occorre anche sostenere gli agricoltori con la diffusione di tecniche di agricoltura 4.0 per affrontare i cambiamenti climatici e con la nuova genetica green capace di garantire varietà più resistenti.
Nel 2023 in Italia – informa la Coldiretti – sono stati prodotti circa 13 milioni di quintali di patate, di cui quasi 10 milioni di patate comuni su 32mila ettari, più 3 milioni di quintali di patate novelle su poco più di 13mila ettari, con circa 19mila aziende agricole produttrici. Con 2,5 milioni di quintali, la Campania è la regione maggiore produttrice seguita da Sicilia (1,9 milioni di quintali) Abruzzo (1,8 milioni), Calabria (1,3 milioni), Emilia-Romagna (1,1 milioni). Sono sei le varietà Doc riconosciute dall’Unione Europea, conclude la Coldiretti: sono la Patata di Bologna Dop, la Patata novella di Galatina Dop, la Patata dell’Alto Viterbese Igp, la Patata della Sila Igp, la Patata rossa di Colfiorito Igp e la Patata del Fucino Igp.