FRANCESCO MORONI
Sostenibilità

L’impegno di Coldiretti: "Difendiamo le imprese dalle scelte sbagliate messe in atto dall’Ue"

La presidente Gardoni: "Dal post Covid al conflitto tra Russia e Ucraina. Il quadro economico è peggiorato, aziende e famiglie si sono impoverite".

L’impegno di Coldiretti: "Difendiamo le imprese dalle scelte sbagliate messe in atto dall’Ue"

L’impegno di Coldiretti: "Difendiamo le imprese dalle scelte sbagliate messe in atto dall’Ue"

Presidente Gardoni, cosa ci hanno insegnato questi primi mesi del 2024?

"Più che insegnato, sono stati una conferma. Sapevamo che gli agricoltori italiani sono orgogliosi del proprio lavoro e che vogliono essere protagonisti dei loro destini. E conosciamo bene, come Coldiretti, la validità del nostro approccio non improvvisato o caotico, ma basato sull’ascolto e sulla sintesi da tradurre in proposte concrete e operative".

Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, descrive l’attuale fotografia del settore tracciando un bilancio dell’anno in corso. Un quadro a luci ombre, tra prospettive che inducono all’ottimismo e il peso degli ultimi anni che ancora si fa sentire sulle spalle degli agricoltori dell’associazione marchigiana. Poi le richieste al governo, e non solo. Gardoni ripete: "In questi primi mesi del 2024, abbiamo incontrato migliaia di realtà imprenditoriali: le abbiamo ascoltate e difese dalle conseguenze di diverse scelte sbagliate dell’Unione Europea, che non ha tenuto conto delle crisi internazionali, dal post Covid alla guerra tra Russia e Ucraina, peggiorando il quadro economico e impoverendo aziende e famiglie. Questi primi mesi dell’anno ci hanno confermato tutto ciò".

Quali prospettive si aprono, ora, per la seconda metà del 2024?

"Abbiamo portato a casa alcune misure urgenti, come il ripristino dell’esenzione Irpef, aiuti per le filiere in crisi e una moratoria sui debiti, oltre alla difesa del reddito delle aziende agricole e lo stop alle vendite sotto i costi di produzione, con più controlli contro le pratiche sleali. Con la nostra manifestazione al Brennero abbiamo ribadito la necessità di tutelare le filiere, di rivedere il criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale dell’Unione e del luogo di provenienza, che permette di vendere come italiano, magari con il nome ‘nostrano’ o ‘di fattoria’ un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall’estero, il no ad accordi economici con Paesi esteri che non seguono il principio di reciprocità, il contrasto alle pratiche commerciali sleali e il riconoscimento del valore al di sopra dei costi medi di produzione".

E adesso?

"Ora ribadiamo la battaglia storica contro la malagestione della fauna selvatica, soprattutto per quanto riguarda i cinghiali".

Cosa succede?

"Gli ungulati sono responsabili del 75% dei danni in agricoltura, con gli agricoltori che spesso rinunciano alle colture più remunerative. Il 15 luglio manifesteremo sotto Palazzo Raffaello per chiedere interventi immediati".

Quali altre criticità segnalate? E quali opportunità si vedono all’orizzonte.

"Quella della fauna selvatica è la madre di tutte le emergenze. Abbiamo spinto per avere una nuova legge sulla caccia, ma senza un piano di abbattimento straordinario, che ripristini le condizioni di base, ogni intervento risulterebbe vano...".

A governo e politica quali richieste fate, quindi?

"Coldiretti ha chiesto il ripristino della parità di rappresentanti tra agricoltori e cacciatori all’interno degli Atc, il recepimento delle nuove normative nazionali, la certezza dei risarcimenti per i danni subiti, un nuovo Piano di contenimento degli ungulati visto che l’attuale è in proroga dopo la scadenza naturale nel 2023. Ad oggi la situazione è fuori controllo".

Ci dica di più.

"Ai danni all’agricoltura e alla sicurezza dei cittadini, spesso vittime di incidenti stradali, si aggiunge il rischio di contagio della peste suina. Una malattia innocua per l’uomo, ma letale per i maiali, che mette in serio pericolo sia il settore zootecnico, sia la stessa la stessa fruibilità delle aree di contenimento, visto che le misure di contrasto alla diffusione del virus prevedono anche il divieto di raccogliere funghi e tartufi, le attività di pesca e perfino il trekking, le passeggiate in mountain bike e tutte le altre attività che potrebbero portare a un’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti".

Il momento attuale del settore racconta soprattutto questo?

"Dopo due annate terribili, tra inflazione, aumento di costi di produzione e meteo folle (il 2022 con la siccità; il 2023 con le tremende alluvioni, ndr), il 2024 sembra promettere bene, ma le partite aperte sono tante".

Quali, nello specifico?

"Dal sostegno alla zootecnia, per la quale siamo riusciti ad aumentare i premi su biologico, benessere animale e indennità compensativa, ai contratti di filiera con le opportunità con Cai per il girasole, fino allo storico ritorno della barbabietola nelle Marche".