Uno sguardo sempre più rivolto all’estero con lo scopo di creare nuove opportunità per le imprese del Caab, il Centro agroalimentare di Bologna. "Caab è un ecosistema complesso, che intrattiene relazioni commerciali con tutto il Paese – dice il presidente Marco Marcatili –. In Italia vediamo un calo preoccupante dei consumi di ortofrutta: in parte la matrice è culturale, relativa alla mancanza di educazione alimentare, e in parte ciò è dovuto ai colpi subiti a causa della fiammata inflattiva (-15% dei consumi tra 2022 e 2023). Con l’aumentare dei prezzi le famiglie hanno ridotto il consumo di frutta e verdura. A livello commerciale, diventa quindi sempre più importante immaginare l’apertura a mercati esteri, che per ora interessa una quota marginale dei volumi del Caab. L’evoluzione tecnologica, la transizione verso la sostenibilità della struttura e l’eccellenza del sistema igienico-sanitario che garantisce la food safety costituiscono un biglietto da visita importante per i buyers stranieri. Stiamo lavorando per aiutare le aziende che qui operano a superare i confini nazionali. Con le realtà imprenditoriali attive nel centro abbiamo costruito un’alleanza che rende la piattaforma un vero ecosistema ’coopetitivo’, capace di tenere insieme cooperazione e competizione, di trovare un equilibrio tra bisogni e interessi delle aziende della filiera e quelli della cittadinanza che acquista i prodotti. Su queste basi, la sfida dell’internazionalizzazione è aperta".
C’è anche un’iniziativa di rete con gli altri centri?
"Insieme ai centri agroalimentari del territorio regionale (Cesena, Parma e Rimini), Caab ha costituito la Rete Mercati Emilia-Romagna, che ha ricevuto l’importante riconoscimento e i primi fondi (600mila euro) proprio sull’internazionalizzazione. La Rete si propone di agire anche sul fronte del rafforzamento delle iniziative di solidarietà attraverso la costruzione di una rete dedicata alla logistica solidale". Quale sarà il ruolo del nuovo polo ittico del Caab?
"È un’operazione ambiziosa per la riqualificazione di un’area Caab, oggi non in uso, che si coniuga con la ricerca di una nuova vocazione agroalimentare, in aggiunta all’ortofrutta. Quello che sorgerà, grazie a un investimento Pnrr di circa un milione e mezzo, non sarà genericamente un mercato ittico, ma un presidio per la qualità dell’offerta ittica a Bologna. Il prodotto che valorizzeremo sarà il cosiddetto ‘pesce povero’ dell’Adriatico, pesce azzurro pescato da cooperative di pescatori. Il mercato sarà un’occasione relazionale tra Bologna e la Romagna, una cerniera tra due territori che già per molti aspetti vivono di simbiosi. La selezione dei fornitori avverrà secondo rigorosi criteri di sostenibilità, regole che garantiscono il rispetto dell’ambiente e di quell’ecosistema complesso che è il mare. Il mercato ittico sarà per metà un mercato di redistribuzione. Ciò significa che non tutta l’offerta sarà destinata al territorio, ma parte sarà smistata con i canali dell’ingrosso e raggiungerà altri luoghi".
Quali sono i vantaggi di innovazione e sostenibilità?
"La sostenibilità è una tendenza non eludibile del nostro periodo storico, che si connette strettamente con la tecnologia. Caab ne è un’avanguardia per tanti aspetti. La galleria di mercato ospita il più grande tetto solare d’Europa, che rende autonoma la struttura dal punto di vista energetico. Gli impianti saranno ampliati ancora grazie ai fondi Pnrr, con l’obiettivo di proporre al territorio una comunità energetica, passando dal paradigma di autoproduzione e autoconsumo al paradigma della condivisione. È attivo poi un circuito di solidarietà del territorio, che permette di raggiungere persone bisognose nell’area metropolitana con volumi importanti di frutta e verdura rimasta invenduta, circa 500 tonnellate l’anno. Resta da gestire la quota di cibo non più edibile, per il quale sarà installato in struttura un biodigestore, che permetterà di ricavare energia sostenibile con la procedura di digestione anaerobica dei prodotti. Anche il mercato ittico, che riqualifica una struttura esistente senza cementificare, sarà orientato a criteri di sostenibilità. Poi c’è il tema del lavoro, su cui ci siamo molto impegnati. Abbiamo costruito un protocollo, firmato con aziende, istituzioni e parti sociali, che certifica la qualità del lavoro nella piattaforma di Caab, dove sono attive oltre mille persone tutte le notti".
Da Caab passano oltre 240mila tonnellate di prodotto all’anno. Come rendere sostenibile la logistica?
"Sappiamo che a inquinare maggiormente è la cosiddetta logistica dell’ultimo miglio, che raggiunge città, centri storici, negozi degli esercenti. Abbiamo raccolto la sfida col progetto Food Urban Hub, la cui qualità è stata riconosciuta dalla Regione con il premio ‘Innovatori responsabili’. Il progetto prevede di dotare la piattaforma di una flotta di mezzi elettrici sostenibili".
E poi l’inaugurazione di due uffici di rappresentanza Caab negli Emirati Arabi.
"Abbiamo vinto un bando della Camera di commercio italo-emiratina, che ci ha permesso di sbarcare negli Emirati allo scopo di sviluppare relazioni. Abbiamo potuto inaugurare showroom e uffici a Dubai e ad Abu Dhabi, svolgeranno attività di rappresentanza e promozionale. Basti pensare che negli Emirati oltre il 90% dell’alimentare è importato e gli acquirenti sono persone e famiglie alto spendenti. La presenza sulla scena internazionale ci permette inoltre di sviluppare la unit aziendale che si occupa di advisory, l’offerta delle competenze sviluppate nel centro".
Quali sono le direzioni di sviluppo del Caab sulla base degli investimenti del Pnrr?
"Ci siamo qualificati secondi in Italia per il bando dedicato ai centri agroalimentari, aggiudicandoci finanziamenti a fondo perduto per 10 milioni su un progetto di 10,1 milioni. L’attuazione porterà il Caab in tre direzioni: maggiore efficienza, grazie all’efficientamento dei sistemi di carico e scarico merce; maggiore sostenibilità, con l’ampliamento di impianti di produzione energetica e la condivisione col territorio; la scoperta di nuove vocazioni merceologiche, come quella ittica, e la valorizzazione di punti di forza, come le competenze nell’ambito alimentare".
Accennava al rapporto con Bologna, c’è un nuovo servizio di logistica in partenza?
"Dal punto di vista commerciale, partirà a breve un servizio di logistica dedicato, che avrà per partner un operatore di assoluta rilevanza come Torello e ci garantirà la possibilità di consegnare direttamente ai nostri acquirenti".