CLAUDIO FERRI
Sostenibilità

In quarant’anni capi dimezzati. E c’è l’allarme per la peste suina: "Controlli a tappeto sulle filiere"

L’ordinanza del commissario straordinario: ispezioni anche in mercati, fiere locali e agriturismi. Cinghiali osservati speciali: ecco l’elenco nazionale dei bioregolatori, sarà impiegato l’esercito .

In quarant’anni capi dimezzati. E c’è l’allarme per la peste suina: "Controlli a tappeto sulle filiere"

In quarant’anni capi dimezzati. E c’è l’allarme per la peste suina: "Controlli a tappeto sulle filiere"

Con una flessione dell’8,3% in sei mesi (giugno-dicembre 2023), il numero degli allevamenti di suini in Italia scende sotto la soglia psicologica dei 100mila e passa da 106.124 a 97.331. Lo rileva il centro Clal.it, che segnala una diminuzione, ma più contenuta (-2,25%), anche per il numero dei suini, che a dicembre 2023 è calato a 8.161.676 unità. I dati – sottolinea il portale di analisi sul settore agroalimentare – sono la rappresentazione plastica di una tendenza alla diminuzione delle aziende e alla concentrazione della mandria, fenomeno comune anche ad altri indirizzi zootecnici e ad altri Paesi dell’Unione europea. In picchiata anche la consistenza dei capi in tutta l’Emilia-Romagna: nel 1982 si contavano 2,2 milioni di suini, scesi a 1,9 milioni nel 1990, al milione e 555mila del duemila, divenuto poi 1.334.000 nel 2007 e un milione e 119mila nel 2021. Praticamente dimezzati in quarant’anni. Fattori legati alle normative di tutela ambientale e crisi frequenti del settore hanno quindi ridimensionato il numero di esemplari allevati, soggetti che prevalentemente entrano nel circuito del Prosciutto di Parma dop. Inoltre, ora i suinicoltori sono in allerta per via della diffusione tra i cinghiali della peste suina africana (Psa). Uno dei veicoli di trasmissione di questa patologia letale per i ‘suidi’ (innocua per l’uomo) sono infatti questi ungulati. Per questo motivo, è entrata in vigore l’ordinanza del commissario straordinario alla peste suina africana, che mette in campo una serie di interventi rafforzativi delle misure già in atto per rallentare l’andamento dell’epidemia, che sta continuando a diffondersi sul territorio nazionale. Il provvedimento prevede un’intensificazione dei controlli sulle filiere delle carni suine da parte delle Asl e dei Nas, ispezioni volte alla ricerca della tracciabilità che si svolgeranno principalmente negli allevamenti, negli stabilimenti di trasformazione e lavorazione, ma anche in mercati, fiere locali e agriturismi. "Sulla gestione della malattia a livello locale – spiega Riccardo Evangelisti, responsabile del settore ambiente della Cia –, l’ordinanza obbliga a costituire i Got (Gruppi operativi territoriali), cioè una cabina di regìa composta da esperti con il compito di gestire la malattia a livello locale. Inoltre, è formalizzata la partecipazione delle associazioni di categoria alle riunioni dei "Got", finora erano rimaste escluse". L’ordinanza prevede inoltre la costituzione di un elenco nazionale dei bioregolatori (cacciatori con una specifica formazione sulle biosicurezze), a cui le autorità territoriali possano fare riferimento qualora necessitino di personale per intensificare gli abbattimenti nelle aree più critiche. Parallelamente sarà impiegato un contingente di massimo 177 unità dell’esercito, come previsto dal decreto legge agricoltura, per un arco di tempo non superiore a un anno con spese che saranno a carico del commissario straordinario, Vincenzo Caputo, che gestisce il contrasto alla peste. Sono previste anche delle misure di divieto di deprezzamento dei suini provenienti da allevamenti ricadenti in Comuni che sono ricompresi nelle zone di restrizione. Il divieto si applica esclusivamente agli allevamenti che sono in regola con le misure di biosicurezza rafforzate. Le misure di divieto riguardano anche i prodotti agricoli e alimentari venduti a un prezzo inferiore a quello di produzione.