MARCO PRINCIPINI
Sostenibilità

Bertinelli (Coldiretti): "Lottiamo contro i falsi prodotti. Ma il rischio ora viene anche da cibo sintetico e Nutriscore"

Il presidente della confederazione: dai prodotti contraffatti un controvalore di 120 miliardi. E il nuovo sistema di etichettatura europeo "di fatto penalizza la dieta mediterranea".

Bertinelli (Coldiretti): "Lottiamo contro i falsi prodotti. Ma il rischio ora viene anche da cibo sintetico e Nutriscore"

Bertinelli (Coldiretti): "Lottiamo contro i falsi prodotti. Ma il rischio ora viene anche da cibo sintetico e Nutriscore"

Nicola Bertinelli, presidente di Coldiretti Emilia romagna. Tra alluvioni, siccità e gelate, come sta l’agricoltura della nostra regione?

"I danni provocati dal maltempo in Italia hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro. I rovesci di giugno e maggio, che hanno provocato danni ingenti a ortofrutta, vigneti e seminativi, si affiancano alle gelate degli scorsi due anni e, naturalmente, alla tremenda alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio del 2023. Un evento che ha causato oltre un miliardo di danni e i cui strascichi si sentiranno per anni. E non va dimenticata la crisi delle pere, di cui siamo i primi produttori nazionali, falcidiate nell’ultimo lustro da cimice asiatica, maculatura bruna, siccità e gelate primaverili. Tutto questo ha portato a una perdita del 63% del raccolto nel 2023. Si deve investire in ricerca ed innovazione, contemporaneamente, mettere in atto tutte le difese attive utilizzando i fondi messi a disposizione dal Psr".

L’italian sounding, con prodotti agroalimentari finto-italiani che invadono le tavole di mezzo mondo, è un problema sempre più presente. Quali armi abbiamo e come si difende Coldiretti?

"L’Italian sounding vale 120 miliardi di euro all’anno. La leadership produttiva è saldamente nelle mani degli Usa, con un valore di oltre 40 miliardi di euro all’anno. Ma oggi i nemici dell’agroalimentare Made in Italy sono anche altri. Le multinazionali del cibo sintetico, ad esempio. Coloro che in Europa sostengono il Nutriscore, pensato per penalizzare la dieta mediterranea. Noi abbiamo scelto di puntare sulla distintività delle nostre produzioni. L’Italia è il Paese al mondo con più Dop e Igp e l’Emilia-Romagna è la regione che ne può vantare di più, ben 44. È assurdo che qualcuno voglia puntare sull’omologazione quando la nostra è la terra con più biodiversità al mondo".

Sul decreto agricoltura, lo scorso maggio, si è consumata un’accesa battaglia politica. Il passo in più rispetto al passato è sostanziale: il nemico non è più il cemento ma sono fotovoltaico ed energia verde. Non è un cortocircuito? Come se ne esce?

"Ricordo che la nostra è l’agricoltura più green d’Europa. Quello che è arrivato dal Decreto agricoltura e per il quale noi come Coldiretti ci siamo battuti per anni, è lo stop all’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra nelle zone agricole. La nuova frontiera sono i biocarburanti, un perfetto esempio di economia circolare che può costruire valore nel tempo per le imprese a integrazione dell’attività tradizionale utilizzando terreni marginali per la produzione di biomasse senza sottrarre terreno alla produzione di cibo".

Il dilagare di animali selvatici, dai lupi ai volatili e a i cinghiali, mette a rischio le colture soprattutto in Appennino. Come conciliare tutela della fauna e produzioni agrarie?

"Campi devastati, raccolti falcidiati con oltre 200 milioni di danni a livello nazionale oltre la messa a rischio della sicurezza stradale. La presenza dei cinghiali è un grave pericolo anche per la sicurezza pubblica. E a rischio c’è l’intero comparto suinicolo per la diffusione della peste suina africana (Psa). Occorre l’adozione di piani straordinari per la gestione e il contenimento della fauna selvatica per garantire la sicurezza nelle campagne e nelle città. Per questo Coldiretti è scesa in piazza con una mobilitazione nazionale, svoltasi anche a Bologna, per fermare l’invasione degli animali selvatici. Un’emergenza non solo per le aziende agricole ma per tutta la comunità".

Mappiamo l’agricoltura emiliano-romagnola: numeri del comparto? Punti di forza? Problemi da risolvere?

"Nel 2023 l’Emilia-Romagna è stata la principale regione esportatrice (18,2% dell’export nazionale del settore), con un totale di esportazioni di oltre 4,4 miliardi di euro. Positivo il settore lattiero-caseario che può contare principalmente sulla Dop del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, mentre l’ortofrutta romagnola ha sofferto a causa dell’alluvione di maggio e quella di Ferrara e Modena per le gelate di aprile 2023. Il comparto dei cereali ha subito la flessione delle quotazioni a causa dell’aumento del 1013% dell’import dalla Russia".

E i ristori? Arrivano?

"Come Coldiretti ci siamo attivati da subito per chiedere ristori urgenti e adeguati. A oggi per le zone colpite dall’ alluvione del 2023 è stato distribuito il Fondo di Crisi della Pac, è in corso di pagamento il Fondo Agricat che interessa la perdita delle produzioni vegetali e sono in fase di erogazione le provvidenze per le strutture e gli allevamenti a valere sulla legge 102/2004. Mentre le domande di risarcimento per la perdita delle strutture e il ripristino dei suoli sono in fase di presentazione sul portale Sfinge".