«La rigenerazione urbana è oggi una sfida imprescindibile per il nostro Paese - commenta Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare -. L’Italia conta un patrimonio immobiliare che, in media, supera i 40 anni di età, soglia oltre la quale è necessario intervenire per garantire sicurezza, comfort e sostenibilità». L’obiettivo è ridurre la dipendenza energetica della città da fonti fossili e migliorando la qualità dell’aria e l’impronta ambientale complessiva. Tali misure sono tra le più efficaci per ottenere un risparmio energetico, specie in edifici di vecchia costruzione che altrimenti disperdono grandi quantità di energia. Tuttavia, l’età avanzata e le caratteristiche strutturali del patrimonio edilizio italiano comportano interventi complessi e costosi, spesso non fattibili senza incentivi statali. A Bologna, gran parte del costruito risale agli anni ‘50-‘60, e per ovvie ragioni non era pensato per rispondere agli attuali standard di efficienza energetica. Questo ha reso particolarmente oneroso l’adeguamento degli edifici e ha portato a tempi di rientro degli investimenti che, per molti interventi, superano anche gli 80 anni, ben oltre la soglia della sostenibilità economica. Il lungo tempo di ritorno economico evidenzia come la sostenibilità finanziaria dei progetti di efficientamento rimanga una questione critica: sebbene il Superbonus abbia coperto gran parte dei costi iniziali, il futuro di tali interventi senza un supporto fiscale altrettanto generoso appare incerto. In mancanza di incentivi, molti proprietari e condomini potrebbero scoraggiarsi dall’intraprendere nuove ristrutturazioni, nonostante i benefici ambientali e di riduzione dei costi energetici a lungo termine. Il Superbonus è stato un provvedimento complesso e sfidante, ma l’efficientamento energetico sostenuto dal Superbonus ha sensibilizzato la cittadinanza sull’importanza dell’efficienza e ha promosso un cambiamento culturale verso la sostenibilità.
ServiziUn confronto strategico per il futuro del patrimonio edilizio italiano