Rivitalizzare i quartieri e rilanciare il commercio

Protocollo / Il recupero e la riapertura di questi locali aiuterebbe a combattere il degrado urbano

meno degrado urbano

meno degrado urbano

A Bologna, come in molte altre città italiane, il commercio sta attraversando una crisi che non è solo economica, ma anche sociale e urbana, la chiusura dei negozi, che ha portato al progressivo abbandono dei locali commerciali, sta svuotando i centri storici e le periferie, impoverendo il tessuto urbano e riducendo le opportunità di socializzazione tra i cittadini. I quartieri, privati dei loro punti di incontro e scambio, si trovano ad affrontare un crescente senso di degrado e insicurezza, che non fa altro che alimentare la spirale di declino. Nel 2023, Bologna ha perso circa 382 attività commerciali, un dato preoccupante che si somma al migliaio di chiusure registrate dal 2019. Le cause sono molteplici, ma l'abbandono dei negozi ha un impatto negativo che va ben oltre le difficoltà degli imprenditori. Il fenomeno, infatti, genera una sorta di vuoto sociale che minaccia la coesione dei quartieri e la sicurezza delle persone. Per contrastare questa tendenza, Confabitare e Confesercenti l’8 aprile 2024, hanno siglato un Protocollo d’Intesa, puntando a dare nuova vita agli spazi commerciali dismessi e a rivitalizzare l'economia locale. Una delle misure chiave per favorire la riapertura dei negozi è l'estensione dei canoni concordati, già applicati agli affitti residenziali, anche ai locali commerciali. Questo intervento permetterebbe ai proprietari di ridurre l'affitto del 20%, favorendo così l’ingresso di nuovi commercianti, senza subire un pesante impatto fiscale. A fronte di una riduzione del canone, i proprietari potrebbero usufruire di sgravi sull'IMU e della cedolare secca al 10%, una proposta che potrebbe stimolare la ripresa del settore e incentivare l'affitto di spazi commerciali a condizioni più favorevoli. Il recupero e la riapertura di questi locali non sono solo un vantaggio per i commercianti, ma anche per la qualità della vita nei quartieri. Attività commerciali vive e funzionanti contribuiscono a rendere più sicure le strade, grazie alla sorveglianza informale che i negozianti e i clienti esercitano, riducendo il rischio di comportamenti illeciti. In questo modo, l’ambiente urbano diventa più dinamico e accogliente, migliorando il benessere collettivo e favorendo il ritorno della socialità. Il Protocollo d'Intesa tra Confabitare e Confesercenti, quindi, rappresenta un passo importante non solo per sostenere gli imprenditori, ma anche per preservare l'identità e la vitalità delle nostre città, non è solo una soluzione fiscale, ma un intervento strategico per rilanciare i centri storici e riportare il commercio nelle città, creando un circolo virtuoso che beneficia l'intera comunità. «La rinascita dei centri storici è cruciale per la vitalità della nostra città - commenta il Presidente Zanni - si tratta di preservare la storia e l'identità delle comunità locali, creare più posti di lavoro, più servizi e consumi, e meno degrado urbano».