
Il bilancio del Presidente dell’Autorità portuale Rossi. Navi e merci in aumento. Segno negativo per i container, paralizzati dalla crisi di Suez.
Un 2024 positivo nonostante la difficile congiuntura internazionale: numeri cher fanno ben sperare per l’anno che è appena iniziato. Per la movimentazione del porto di Ravenna è tornato infatti il segno più nel 2024. Dopo i due anni record consecutivi del 2021 e 2022 e il calo del successivo 2023, il porto di Ravenna torna in positivo assestandosi a 25.503.131 tonnellate di merce complessiva (+ 0,16% rispetto allo scorso anno) anche se occorre registrate la difficile congiuntura dei container che conservano un significativo segno negativo. Complessivamente, il numero di toccate delle navi è stato pari a 2.571 con 38 navi in più rispetto al 2023. E le prospettive per il 2025 – anno in cui avverrà anche il cambio al vertice dell’Autorità portuale in scadenza a gennaio - sono improntate ad un prudente ottimismo legato alla soluzione della crisi geopolitica che investe il canale di Suez e che induce molte imbarcazioni a circumnavigare l’Africa piuttosto che a en trare nel Mediterraneo. Complessivamente, nel 2024 il traffico ha risentito ancora anche della guerra nell’area del Mar Nero assestandosi intorno a 2,7 milioni di tonnellate rispetto ai circa 5 milioni di tonnellate pre guerra. Spiega il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi: "Quello concluso è sta to un anno difficile e complesso sotto tanti punti di vista, non solo per il porto di Ravenna ma per tutta Europa". I numeri del 2024 dicono che dopo ottobre e novembre chiusi con incrementi superiori al 20%, anche dicembre si è chiuso con un segno positivo. Dai dati presenti sul PCS (Port Community System) la movimentazione di dicembre è pari a oltre 2,1 milioni di tonnellate, in leggero aumento (+1,1%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nell’ultimo trimestre sono stati recuperati i traffici persi nei primi mesi dell’anno quando è esplosa la crisi del Canale di Suez. A questo si è aggiunto in autunno il conflitto nell’area Israele/Libano, mercati storicamente collegati allo scalo ravennate.
Entrando nelle macro categorie si segnala la forte ripresa dei materiali da costruzione (4.079.701 tonnellate con +6,6% rispetto al 2023). Sono andati bene anche i concimi (1.635.931 tonnellate con un ottimo +5,3%) e i prodotti petroliferi e chimici che si attestano a 3.906.713 tonnellate con un +6,2%. In calo, invece, i prodotti metallurgici che si attestano a 5.981.603 tonnellate (- 8,2%). Negativo il 2024 per i container, con 199.778 TEUs (-7,9% rispetto al 2023) e per la merce in container che si attesta a 2.245.052 tonnellate, in diminuzione del 4,6% rispetto al 2023. Il settore container è quello maggiormente colpito dalla situazione del Mar Rosso.
g.c.