Perché Confabitare ha deciso di organizzare l'incontro pubblico

L'amministrazione al centro: come sta affrontando le sfide attuali dovute ai diversi disagi per i residenti?

Risponde Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare: «Riteniamo che sia importante monitorare attentamente la situazione. La riapertura del canale potrebbe anche avere un impatto positivo, ma dobbiamo considerare il rischio che la zona si trasformi in una nuova via Petroni, con tutte le conseguenze negative che questo comporterebbe per i residenti e i commercianti. È evidente che attualmente ci sono gravi difficoltà, soprattutto per i residenti disabili che hanno problemi ad accedere alle loro abitazioni e per i commercianti colpiti nella loro attività. Gli studi del nostro Osservatorio Immobiliare indicano che ci sarà una significativa diminuzione del valore degli immobili durante e dopo i lavori, e questo potrebbe spingere le persone a trasferirsi altrove. È legittimo interrogarsi se questi interventi siano davvero utili o se rappresentino uno spreco di denaro, soprattutto considerando la mancanza di spazi sicuri lungo i binari del tram, per cui il confronto con i Navigli non regge, in quanto mancano spazi sufficienti all'esterno dei ristoranti lungo il percorso del tram a differenza di quanto avviene a Milano».

L’abbiamo chiesto a Valentina Orioli, Assessore alla nuova mobilità del Comune di Bologna: «L'amministrazione comunale è qui per confrontarsi e per spiegare il significato di questi lavori. Si tratta di interventi molto importanti per il futuro della città. La nuova rete di tram, decisa con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del 2019 e successivamente presentata, progettata e finanziata, rappresenta un necessario ammodernamento del sistema di trasporto pubblico. Questo progetto porterà benefici significativi in termini di riduzione del congestionamento, miglioramento dell'accessibilità, impatto ambientale e qualità urbana. Siamo consapevoli che questi benefici si concretizzeranno solo al termine di un periodo di cantieri intensi, resi ancora più impegnativi dalla necessità di rispettare gli obiettivi del PNRR. Per questo motivo, ci stiamo confrontando con tutti: cittadini, commercianti e associazioni. Ascoltiamo le loro preoccupazioni e facciamo il possibile per alleviare le difficoltà, con la consapevolezza che per ottenere risultati è necessaria pazienza e qualche sacrificio. Siamo qui, completamente disponibili al dialogo. Dunque, il cantiere di Via Riva Reno è parte integrante di un piano di riqualificazione urbana che comprende anche il passaggio del tram e che porterà enormi benefici a lungo termine. Il tram non sarà lo stesso di 70 anni fa, i sistemi sono diversi e non comparabili alle tecnologie di allora, e inoltre risponde bene alle esigenze di città medie come Bologna. La nuova mobilità sostenibile e le infrastrutture moderne sono essenziali per il futuro della nostra città. Comprendiamo i disagi temporanei del cantiere, ma la realizzazione della tramvia è un’occasione per rinnovare i sottoservizi perché sotto la sede del tram non deve esserci nulla, e in alcuni luoghi della città non si facevano interventi da tanto tempo, e tra tutte le strade via Indipendenza ne ha bisogno più che mai. Stiamo lavorando per ridurre anche il problema dei parcheggi: in alcuni tratti sono stati tolti tutti, ma a fine lavori si avrà grossomodo lo stesso numero di posti auto. Riguardo alle tendenze di mercato vediamo che i trend immobiliari vanno verso la valorizzazione e non il deprezzamento, ma le tendenze di mercato vanno osservate nel tempo medio/lungo».