Luca Vignoli, sindaco di Castel Maggiore

Dichiarazioni / Ecco le parole del giovane primo cittadino del comune emiliano che affronta i diversi temi nell'ambito abitativo

Il primo cittadino di Castel Maggiore Luca Vignoli

Il primo cittadino di Castel Maggiore Luca Vignoli

Luca Vignoli è stato eletto Sindaco di Castel Maggiore nel giugno 2024 con la lista civica "Cose Nuove", composta prevalentemente da giovani under 30. Laureato in Giurisprudenza all'Università di Bologna e attualmente dottorando in diritto del lavoro, Vignoli ha maturato la sua esperienza politica fin dagli anni del liceo, proseguendo con attività associative e ambientaliste, tra cui la fondazione della Comunità Solare di Castel Maggiore per favorire la transizione energetica. La sua elezione ha rappresentato una svolta storica, interrompendo decenni di amministrazione di centrosinistra. Vignoli è inoltre membro della Giunta dell'Unione Reno Galliera con deleghe alla Transizione Digitale, Innovazioni Tecnologiche e Politiche Giovanili. Quali sono, secondo lei, i fattori che rendono Castel Maggiore attrattiva? «L'attrattività di Castel Maggiore è dovuta principalmente alla sua posizione strategica vicino a Bologna, che consente ai cittadini di usufruire facilmente dei servizi della città pur godendo di una qualità della vita migliore e di una dimensione più tranquilla e rilassata. Inoltre, il livello dei servizi locali è molto alto, anche se vi sono alcune criticità da risolvere». Qual è la situazione abitativa generale di Castel Maggiore? «Castel Maggiore affronta due problematiche abitative principali: da un lato una forte richiesta di alloggi popolari (ERP) dovuta alla prossimità con Bologna, dall'altro i prezzi elevati del mercato immobiliare privato, che creano significative difficoltà per la classe media e soprattutto per le giovani famiglie economicamente fragili. Queste famiglie trovano difficile acquistare o affittare casa nel territorio, rischiando di essere spinte a trasferirsi altrove. Per rispondere efficacemente a queste sfide, abbiamo intrapreso progetti concreti volti al potenziamento e all'innovazione dell'edilizia residenziale sociale (ERS)». Può descrivere più nel dettaglio le novità riguardo l'ERS? «Abbiamo recentemente introdotto modifiche significative ai criteri di accesso agli appartamenti ERS situati in via Loi, con un'attenzione particolare ai giovani sotto i 30 anni che vivono ancora con le famiglie d'origine. Per loro abbiamo deciso di considerare esclusivamente il loro ISEE individuale, anziché quello complessivo della famiglia. Questo provvedimento permette anche a quei giovani con redditi personali modesti di emanciparsi economicamente, facilitando l'acquisto della prima casa. Vogliamo promuovere una maggiore autonomia generazionale e incentivare i giovani a stabilirsi e radicarsi sul territorio, contribuendo alla crescita economica e sociale della comunità locale». Ha parlato di criticità da risolvere nei servizi. A cosa si riferisce? «Al sistema dei trasporti pubblici. Questo è un tema su cui intendiamo intervenire, migliorando la connettività del territorio e rispondendo così meglio alle esigenze dei cittadini. Al momento Castel Maggiore non è ancora incluso nel progetto della linea verde del tram, che attualmente si ferma a Corticella. Tuttavia, stiamo lavorando in stretta collaborazione con il Comune di Bologna e la Città Metropolitana per ottenere i finanziamenti necessari per estendere la linea tramviaria fino alla stazione ferroviaria di Castel Maggiore. Questa estensione creerebbe un nodo fondamentale di interscambio fra il tram e il treno, migliorando notevolmente la mobilità urbana e suburbana, riducendo il traffico e abbassando i livelli di inquinamento atmosferico in tutta l'area nord della città metropolitana». Che tipo di collaborazione avete instaurato con Confabitare? «Con Confabitare abbiamo sviluppato un dialogo estremamente positivo e concreto, specialmente focalizzato sull'emergenza abitativa. Supportiamo un progetto in cui CoopAbitare interviene direttamente per garantire il pagamento degli affitti delle famiglie più vulnerabili. Questo tipo di intervento potrebbe essere inserito nel quadro di supporto alle famiglie colpite dall’alluvione». Come avete supportato le famiglie colpite dall’alluvione finora? «Abbiamo avviato ristori economici specifici destinati sia ai cittadini che alle imprese locali colpite dall'evento calamitoso. Questi aiuti sono stati resi possibili anche grazie alla generosità dei cittadini stessi che hanno organizzato una raccolta fondi solidale La gestione dell’alluvione ha richiesto un coordinamento tra diversi livelli istituzionali. Per quanto riguarda gli interventi di emergenza e la pulizia delle aree colpite, la competenza è divisa tra Comune e Regione. Il Comune di Castel Maggiore ha la responsabilità della manutenzione e del ripristino delle reti fognarie e dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche nelle aree urbane. Abbiamo già stanziato 1,7 milioni di euro per migliorare la sicurezza idraulica della frazione di Castello, un intervento essenziale per prevenire futuri allagamenti. La Regione, invece, ha competenza sulla gestione dei corsi d’acqua principali e sul Canale Navile, il cui stato influisce direttamente sulla sicurezza idraulica del nostro territorio. Per questo motivo, abbiamo avviato un confronto con la Regione affinché vengano eseguite operazioni di pulizia e manutenzione regolari sul canale e sulle aree a rischio. La collaborazione tra enti è fondamentale per evitare che situazioni critiche come l’alluvione di Castello si ripetano in futuro». Come immagina Castel Maggiore al termine del suo mandato? «Immagino Castel Maggiore come una città all'avanguardia, sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Vogliamo affrontare le grandi sfide contemporanee con progetti concreti. Inoltre, è in fase di progettazione un nuovo centro multifunzionale nella frazione di Primo Maggio, che avrà l'obiettivo di supportare le famiglie e contrastare fenomeni di isolamento sociale, creando spazi di incontro, aggregazione e assistenza».