Confabitare sul tema della sanatoria immobiliare. Meno burocrazia e più mercato per i proprietari

Auspicio / L'associazione spera che il Governo (e, nel caso, il Parlamento) adotti un provvedimento per porre fine a decenni di "lotte" burocratiche

L'Architetto Giovanni Malara

L'Architetto Giovanni Malara

Erroneamente chiamato, per mere finalità di contrapposizione politica, "decreto salva casa" (o condono 2024) - dizione che richiama più gli abusi edilizi che le piccole irregolarità -, quanto proposto dal Ministro Salvini ha come scopo la regolarizzazione delle piccole difformità, formali e sostanziali, che riguardano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. La novella normativa vuole essere uno strumento burocratico finalizzato a conformare tutti gli interventi non perfettamente aderenti al progetto autorizzato, normalmente tollerati all’epoca della loro costruzione, cassati, oggi, dalla stringente normativa in vigore. A dispetto di chi grida all’ennesimo condono “salva furbi”, questo provvedimento dovrebbe riguardare tutti quei casi nei quali gli immobili (spesso ereditati e costruiti negli anni ’50-’60) sono privi della documentazione oggi richiesta per poterne disporre o contengono errori formali spesso nascenti da problemi di interpretazione e applicazione delle norme vigenti all’epoca della costruzione rispetto con quelle odierne. Di fatto, la semplificazione normativa è la soluzione a tutte quelle pratiche incagliate riguardanti immobili che, a vari decenni di distanza, si è scoperto essere viziato da piccole difformità di costruzione rispetto all’originario progetto e che, all’epoca, erano assorbiti e tra le maglie larghe della legge vigente (caratterizzate da minori pastoie burocratiche). Si pensi, ad esempio, a finestre o balconi realizzati con lievi differenze dimensionali o posizionate in modo differente dal progetto, piuttosto che alcune tramezze o piccoli manufatti interni che, a causa della richiesta doppia conformità, oggi non sono sanabili e, quindi, disponibili al libero utilizzo da parte del proprietario.