Cantierone di Via Riva Reno, come stanno vivendo attualmente i residenti?

Quali sono le principali preoccupazioni che hanno spinto il Comitato Bolognina a presentare un ricorso straordinario contro il progetto del tram?

Quella del tram è una sfida che riguarda praticamente tutta Bologna

Quella del tram è una sfida che riguarda praticamente tutta Bologna

L’Avvocato Domenico Lavermicocca, per il Comitato Progetto Bolognina, ha dichiarato: «Come Comitato Progetto Bolognina, abbiamo presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel 2021 contro il progetto del tram per diverse ragioni di natura tecnica. Basandoci su consulenze specialistiche, abbiamo evidenziato che il progetto avrebbe avuto un impatto devastante sulla città di Bologna. Nel 2023, a seguito dell'approvazione del progetto definitivo, abbiamo aggiunto nuovi motivi al ricorso, sottolineando i problemi identificati. Abbiamo criticato la gestione del Comune che non ha considerato adeguatamente i danni e i disagi che i lavori comportano per i cittadini e le infrastrutture locali. Un aspetto particolarmente preoccupante è stata la mancata proroga dei termini per un referendum sul progetto durante il periodo Covid, che ha impedito una corretta partecipazione democratica dei cittadini. Inoltre, siamo molto preoccupati per la gestione archeologica e tecnica dei lavori, poiché temiamo che possano causare danni significativi ai beni storici della città».

Dopo tre ore di dibattito pubblico come valuta l'esito dell'incontro?

Lo abbiamo chiesto al Presidente di Confabitare, Alberto Zanni, alla chiusura dei lavori: «Abbiamo organizzato questo incontro per mettere a confronto tutte le diverse opinioni riguardo alla realizzazione del cantiere di Via Riva Reno. Da una parte, abbiamo la visione dell'amministrazione comunale che sta portando avanti i lavori, e dall'altra, quella dei cittadini e dei commercianti che si considerano danneggiati. L'incontro è stato anche un'occasione per l'amministrazione comunale di rispondere direttamente ai quesiti che i cittadini hanno sollevato nelle ultime settimane, domande che sono state indirizzate direttamente all’assessore Orioli. È andato molto bene. È stato un dibattito importante, partecipato, e seguito attentamente. La partecipazione è stata alta: il pubblico è stato coinvolto fino alla fine. Tutti hanno avuto l'opportunità di esprimere la propria opinione e di ricevere le risposte che cercavano. Possiamo quindi dire che l'obiettivo dell'incontro sia stato pienamente raggiunto. Propongo di inserire Confabitare, insieme ad altre associazioni di proprietari, nella cabina di regia per i lavori assieme ai commercianti. La nostra presenza può essere utile per portare il prezioso punto di vista dei proprietari immobiliari che rappresentano una vasta e significativa parte della popolazione di Bologna: non ha senso escludere associazioni come Confabitare dalla cabina di regia», conclude Zanni. L'incontro si è chiuso con l'impegno di istituire il Comitato di residenti e con la promessa da parte dell'amministrazione di continuare il dialogo con la cittadinanza.

Quali soluzioni propone per migliorare la situazione di residenti e esercenti? Risponde Matteo Di Benedetto, Capogruppo Lega in Consiglio Comunale a Bologna: «C’è una gestione poco equilibrata e spesso penalizzante nei confronti dell'uso del mezzo privato. La maggioranza sembra più interessata a ostacolare l'uso dell'auto privata piuttosto che offrire valide alternative, questo approccio non solo riduce i posti auto creando disagi per i residenti e i visitatori, ma manca anche di compensazioni per i danni causati dalle politiche comunali. C’è bisogno di incrementare i parcheggi: trovare spazi alternativi per compensare la riduzione dei posti auto e rendere più agevole la sosta per i residenti e i visitatori. Bisogna potenziare il trasporto pubblico con soluzioni efficaci come la metropolitana, che offrirebbe un'alternativa valida e comoda all'auto privata, ed implementare misure di compensazione per i danni economici subiti dai commercianti e dai residenti a causa delle politiche di riduzione dei posti auto e delle altre restrizioni alla mobilità».