Affitti ormai alle stelle: Confabitare lancia l'appello affinché Bologna diventi una città più sostenibile

Intervista / Alberto Zanni, presidente dell'associazione: «Serve un intervento politico urgente, tasse e spese sugli immobili sono estremamente elevate»

Negli ultimi tre anni, Bologna ha visto un significativo aumento del costo degli affitti, che ora supera il 40% del reddito dei lavoratori dipendenti. Questo ha reso Bologna una delle città italiane con il più alto incremento degli affitti, insieme a Vicenza e Milano. Il Sole 24 Ore riporta che in media, nei capoluoghi italiani, il peso dell'affitto sul reddito è passato dal 31,6% al 35,2%, con Bologna che raggiunge il 40,2%. L'aumento degli affitti è particolarmente problematico per giovani lavoratori e studenti universitari, fatto documentato dalle crescenti richieste di aiuto e proteste. L'inflazione e la crescita degli affitti hanno superato l'aumento dei redditi, aggravando la situazione. Gli affitti a canone libero sono aumentati più dell'inflazione generale, influenzati dalla domanda post-Covid degli studenti e dagli affitti brevi, mentre gli inquilini con locatori che utilizzano la cedolare secca sono stati protetti dagli aumenti legati all'inflazione. «A Bologna non ci sono politiche abitative, la situazione richiede interventi politici urgenti per evitare che una larga parte della popolazione scivoli verso la povertà - commenta il Presidente Nazionale di Confabitare, Alberto Zanni -, le tasse e le spese sugli immobili sono estremamente elevate, e questo rappresenta una delle principali sfide per i proprietari immobiliari. È essenziale che vengano adottate misure concrete per alleggerire questo fardello economico e favorire una gestione più sostenibile e accessibile delle proprietà immobiliari, bisogna lavorare per ridurre la tassazione e le spese sugli immobili, poiché oggi essere proprietari a Bologna significa sostenere numerosi costi. In particolare, l'aumento vertiginoso degli affitti, che ha visto Bologna raggiungere una media del 40,2% del reddito dei lavoratori dipendenti, impone una riflessione seria e urgente da parte delle istituzioni. Chiediamo quindi alle autorità locali e nazionali di prendere provvedimenti immediati per contenere i costi degli affitti, è altrettanto importante rivedere l'attuale sistema di tassazione immobiliare, introducendo agevolazioni fiscali per i proprietari che affittano a prezzi accessibili. L'estensione della cedolare secca agli immobili commerciali, inoltre, potrebbe incidere sulla crisi degli affitti a Bologna, favorendo una riduzione dei costi di locazione, incentivando l'immissione sul mercato di immobili commerciali a prezzi accessibili e stimolando l'economia locale. Si invita a implementare politiche abitative mirate per studenti, lavoratori, giovani coppie, anziani e portatori di handicap, per evitare che queste persone siano costrette a cercare casa nei comuni limitrofi. Un piano abitativo sostenibile è fondamentale per alleviare il peso crescente degli affitti sui redditi dei lavoratori e garantire che la città rimanga vivibile per tutte le fasce di popolazione. La situazione attuale non è sostenibile e richiede una risposta politica decisa e rapida».