Affitti a Bologna, servono soluzioni rapide e concrete per rispondere ai cittadini

Mercato / Secondo il presidente Zanni occorre riportare vita nelle periferie creando una città policentrica in ogni quartiere

A Bologna, trovare una casa in affitto è diventato sempre più difficile. Molte persone si vedono costrette a puntare su piccoli appartamenti o monolocali. Alberto Zanni, presidente di Confabitare, in un'intervista ha delineato un quadro chiaro della situazione immobiliare nel capoluogo emiliano. Zanni ha spiegato che il mercato delle locazioni è completamente bloccato. La domanda supera di gran lunga l'offerta, il che spinge i prezzi verso l'alto. Molte famiglie, impossibilitate ad acquistare case a causa degli alti tassi di interesse sui mutui, si rivolgono al mercato degli affitti, spesso come ultima risorsa. Questa situazione è ulteriormente complicata dal fatto che circa l'11% degli immobili in Italia non sia utilizzato né locato. Inoltre, il crescente mercato degli affitti brevi, che offre una rendita del 10% contro il 5% delle locazioni tradizionali, rende ancora più difficile trovare soluzioni abitative a lungo termine. Confabitare ha condotto un sondaggio tra i proprietari che hanno scelto di destinare i loro immobili agli affitti turistici e le risposte hanno rivelato motivazioni inaspettate. «Il maggior guadagno non è la ragione principale, molti preferiscono gli affitti brevi per evitare problemi di pagamento, occupazioni oltre il termine del contratto e danni all'immobile, che sono frequenti con gli affitti tradizionali». Per rivitalizzare il mercato delle locazioni tradizionali, Zanni propone incentivi fiscali a livello sia nazionale che locale e l'introduzione di misure che garantiscano maggiore sicurezza ai proprietari. «La leva fiscale è fondamentale per invogliare i proprietari a tornare al mercato delle locazioni residenziali tradizionali, poi servono formule che diano sicurezza ai proprietari sulle norme di locazione». Secondo i dati dell’Osservatorio Affitti, presentato da Nomisma e Crif con la collaborazione di Confabitare, i canoni di locazione sono aumentati dell'8,9% nella seconda metà del 2023, rispetto a una media nazionale del 3,8%. «Il piano casa del Comune di Bologna, presentato un anno fa, ci risulta bloccato - continua Zanni - nonostante la promessa di 10.000 alloggi in 10 anni, non se ne vede ancora nemmeno uno. Anche a livello nazionale, il piano casa recentemente presentato dal Mit è considerato insufficiente. C’è bisogno di azioni concrete per riportare vita nelle periferie e creare una città policentrica con uffici, scuole e servizi pubblici in ogni quartiere perché nonostante le sfide, il mercato degli affitti continuerà a essere il motore principale del settore immobiliare nel 2024, anche con la prospettiva di una possibile riduzione dei tassi di interesse. È evidente che sono necessarie soluzioni rapide e concrete per rispondere alle esigenze abitative della popolazione, promuovendo una maggiore sostenibilità e accessibilità nel mercato immobiliare».