Per contrastare la diffusione del Coronavirus bisogna anche capire per quanto tempo il virus riesce a ‘sopravvivere’ negli ambienti e sulle superfici. Riguardo la stabilità nel tempo del virus SARSCoV-2 su differenti superfici sono stati effettuati numerosi studi, per avere un quadro più preciso ci si deve attenere al rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità. Questo studio fornisce una tabella di immediata fruizione dalla quale si evidenzia che sulla carta da stampa e velina le particelle virali infettanti sono state rilevate fino a trenta minuti dalla contaminazione; dopo tre ore non sono più state rilevate. Sul tessuto, invece, la presenza di tali particelle è risultata più duratura nel tempo: sono state rilevate fino a un giorno dalla contaminazione e non più rilevate dopo due giorni. Su banconote e vetro la presenza delle particelle virali infettanti è stata rilevata fino a due giorni dopo la contaminazione; non più rilevata dopo quattro giorni. Più lungo l’intervallo di tempo su acciaio inox e plastica: le particelle virali infettanti sono state rilevate, infatti, fino a quattro giorni dalla contaminazione; non più rilevate dopo sette giorni. Testata anche la presenza delle particelle virali infettanti sulle mascherine chirurgiche: nello strato interno le particelle sono state rilevate fino a quattro giorni dalla contaminazione, dopo sette giorni non sono state più rilevate; nello strato esterno invece le particelle virali sono risultate presenti fino a sette giorni dalla contaminazione. Ricerche Sanitizzazione, prodotti sicuri Tutelare la salute di chi li usa I prodotti e le procedure da utilizzare per la sanificazione devono essere attentamente valutati prima dell’impiego, per tutelare la salute sia degli utilizzatori stessi che dei lavoratori addetti e di qualsiasi astante che accederà alle aree sanificate. Dopo aver verificato, sulla base delle indicazioni disponibili e di quanto riportato in etichetta, la necessaria efficacia virucida del prodotto per la disinfezione, è necessario individuare le corrette modalità di impiego al fine di garantire sia l’efficacia del prodotto (detersione preliminare delle superfici, concentrazione d’impiego, tempo di contatto, detersione finale, ecc.) che le misure di prevenzione e protezione per gli astanti, gli utilizzatori e per il personale che rientrerà nelle aree sanificate. A tal fine è necessario fare riferimento al contenuto e alle indicazioni previste nell’etichetta del prodotto, nella scheda tecnica e nella Scheda di Dati di Sicurezza (SDS). Gli utilizzatori dei prodotti, siano essi le imprese previste nel DM 274/1997, o le stesse imprese che sanificano in proprio, dovranno garantire che i lavoratori addetti abbiano ricevuto un’adeguata informazione/formazione, in particolare per ciò che riguarda l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (filtranti facciali, guanti) di terza categoria.
ArchiveCovid-19, stabilità su superfici diverse