Una rotonda per l'innovatore Giuseppe Minarelli

Tributo / La figlia Caterina: «Questa intitolazione è un'enorme soddisfazione. Papà aiutava chi aveva bisogno e credeva nel potenziale dei giovani»

Il taglio del nastro della rotatoria intitolata a Giuseppe Minarelli

Il taglio del nastro della rotatoria intitolata a Giuseppe Minarelli

Il 6 dicembre scorso, per la comunità di San Bartolomeo in Bosco, è stata una giornata di celebrazione e omaggio a un concittadino per loro molto importante. È stata infatti intitolata ufficialmente la rotatoria dedicata alla memoria di Giuseppe Minarelli, imprenditore e promotore della frutticoltura ferrarese. L’intitolazione è stata il traguardo di un lungo iter, nato dalle numerose richieste avanzate dai cittadini di San Bartolomeo in Bosco i quali chiedevano che fossero “tributate pubbliche onoranze a un cittadino benemerito e a un capacissimo imprenditore, protagonista per decenni della vita economica della comunità della frazione”. Per dare ascolto a questa richiesta, l’Amministrazione è intervenuta dedicando a Minarelli la rotatoria all’incrocio fra le vie Frasbalda, Rottole e Masi. Al taglio del nastro sono intervenuti il Vicesindaco e Assessore alle frazioni Nicola Lodi, l’Assessore alla cultura e presidente della Commissione toponomastica Marco Gulinelli e Caterina Minarelli, figlia di Giuseppe. E proprio Caterina ha voluto ricordare con parole commoventi suo padre: «A 34 anni dalla morte di papà ricevere questo omaggio proprio davanti allo stabilimento dove tutto è nato, è davvero un’enorme soddisfazione. Papà era un grande lavoratore e innovatore. Credeva fermamente nel potenziale dei giovani per far crescere l’azienda e la sua comunità. Se c’era bisogno di qualsiasi cosa a San Bartolomeo, papà si prodigava per aiutare chiunque ne avesse necessità: era il suo ringraziamento personale ai concittadini, che rappresentavano per lui la vera forza dell’azienda Minarelli. Se oggi c’è il sole non è un caso: è qui insieme a noi e ci guarda dall’alto». Minarelli nasce a S. Bartolomeo in Bosco il 30 aprile 1922. Inizia da giovanissimo il commercio di ortofrutta prodotta nella piccola azienda di proprietà della famiglia, dimostrando immediatamente spiccato animo imprenditoriale e attitudini non comuni nell'esercizio delle proprie iniziative. La “scalata” Minarelli inizia nel 1950, epoca "pionieristica" dello sviluppo della frutticoltura nella Provincia. Nel 1956 costruisce la prima parte dello stabilimento frigorifero che consente la conservazione del prodotto per i mesi successivi alla raccolta e che gli permette di allargare la ricerca di mercati anche all’estero. Lo sviluppo delle attività di Minarelli prosegue negli anni successivi con l'acquisto e la direzione di aziende proprie in diverse località (Zenzalino, Scortichino di Bondeno, Marrara, S. Bartolomeo, S. Biagio di Argenta, S. Nicolò) raggiungendo così dimensioni tali da commercializzare i prodotti locali in tutto il mondo. Nelle aziende sopracitate vengono poi diversificate le produzioni, associando l’attività ortofrutticola all’allevamento di bestiame e raggiungendo livelli di eccellenza anche in questo campo. Per i meriti descritti Giuseppe Minarelli viene insignito nel 1972 dal Presidente della Repubblica del titolo di "Cavaliere Ufficiale". Nella cornice del Palazzo degli Uffizi di Firenze inoltre il Presidente del Consiglio dei Ministri premia ancora Giuseppe Minarelli per il contributo al progresso e all'espansione economica. Il 2 giugno 1980 il Presidente della Repubblica Pertini conferisce a Giuseppe Minarelli il titolo di Commendatore, che nel 1988 riceve un ulteriore premio, tributatogli dalla Cassa di Risparmio di Ferrara intitolato ai fondatori dell'Istituto bancario, Alessandro Masi e Gaetano Recchi, per avere offerto con volontà, impegno e capacità tecnica, un significativo esempio di imprenditorialità nel settore agricolo e nel commercio internazionale. La targa rimarrà come segno tangibile della gratitudine e dell'ammirazione della comunità di San Bartolomeo in Bosco.