PAOLO TOMASSONE
Eventi

Piste, sfida al meteo: "Aperti fino a Pasqua"

Quest’inverno sono caduti appena 50 centimetri di neve ma la ’macchina’ del Cimone è riuscita a tenere sempre aperti gli impianti

Piste, sfida al meteo: "Aperti fino a Pasqua"

Piste, sfida al meteo: "Aperti fino a Pasqua"

Tutto il comparto si è aggrappato alla grande capacità del Consorzio del Cimone di far sciare anche nell’"anno zero" per la neve. Basti pensare che sono arrivati appena cinquanta centimetri di neve quest’inverno e solo grazie all’infaticabile lavoro del personale si è riusciti ad aprire le piste agli appassionati di sci e agli atleti e a distribuire sul territorio presenze alberghiere e coperti nei ristoranti e quindi a sostenere l’economia della montagna.

L’inverno non è ancora terminato, dicono gli ottimisti, ed è ancora presto scrivere un bilancio. Anche se una prima fotografia l’ha scattata il presidente del Consorzio, Luciano Magnani.

Qual è la situazione attuale sul Cimone?

"Per ora quest’anno sono scesi cinquanta centimetri di neve dal 1 gennaio. Se siamo andati avanti in questa stagione è grazie ai nuovi investimenti fatti negli ultimi due anni che ci hanno permesso di preparare tutte le piste con il nuovo sistema di innevamento. Adesso le temperature si sono abbassate, solo così potremo continuare a generare neve programmata".

L’umore non dev’essere dei migliori da quelle parti.

"Tutti gli sciatori sono contenti perché non abbiamo mai interrotto la stagione, siamo riusciti a offrire questa sicurezza nonostante le condizioni meteo davvero complicate. Ovviamente con queste temperature non riuscivamo ad aprire tutte le piste sui cinquanta chilometri di comprensorio".

Gli appassionati si sono dovuti accontentare.

"Credo che essere riusciti a garantire la continuità in tutte queste settimane sia già un buon segnale. Siamo stati gli unici sull’Appennino tosco-emiliano ad avere un ampio numero di piste sempre aperte. Altri comprensori non sono riusciti nemmeno ad aprire".

Merito dei cannoni sparaneve?

"Come ho già detto senza gli impianti di nuova generazione di cui ci siamo dotati non saremmo riusciti neanche noi a offrire il minimo sindacale. Ma il merito va agli operatori del Consorzio coordinati dal direttore Andrea Magnani: sono riusciti a gestire in maniera perfetta quella poca neve a disposizione. In futuro la situazione migliorerà ancora".

In che modo?

"Il prossimo anno abbiamo in programma un nuovo investimento di 2 milioni di euro per dotarci di un ulteriore nuovo impianto di innevamento. Aggiungeremo una nuova pompa alle tre già esistenti e questo ci permetterà di ottimizzare ancora di più la produzione di neve. In sostanza se fino ad oggi impiegavamo cinque giorni per innevare tutte le piste, il prossimo anno occorreranno soltanto due o tre giorni al massimo. Tra l’altro tutti i nuovi generatori producono neve che è sempre più simile a quella naturale".

È presto per i bilanci oppure si sente di azzardare qualche previsione?

"Sicuramente durante questa stagione gli impianti di risalita hanno incassato meno degli anni scorsi, ma tutta la filiera ha lavorato, a partire dagli alberghi e i ristoranti, fino ai maestri di sci e ai noleggi. Le persone si sono mosse, hanno lasciato le città e sono venuti ugualmente in montagna dove hanno potuto prendere lezioni di sci, soggiornare negli alberghi, fare shopping nei negozi e mangiare nei ristoranti. Questo perché il Consorzio si è sobbarcato i costi per tenere sempre tutto aperto, costi tra l’altro in rialzo se si pensa per esempio agli aumenti dell’elettricità".

Fino a quando proseguirà la stagione?

"Noi contiamo di tenere aperti gli impianti sicuramente fino al 1 aprile, il giorno di Pasquetta, perché, la gente ha ancora voglia di sciare".