ALESSANDRO TREBBI
Eventi

La squadra Ora le stelle si crescono in casa

Pochi nomi altisonanti (in realtà il solo De Cecco) e un roster futuribile. Obiettivo migliorare rispetto alla stagione scorsa, ma non è scontato

A sinistra Tommaso Rinaldi e a destra Giovanni Sanguinetti (fotofiocchi)

A sinistra Tommaso Rinaldi e a destra Giovanni Sanguinetti (fotofiocchi)

Se il percorso sarà un ‘per aspera ad astra’ lo dirà la stagione che va a cominciare oggi dopo un’annata carica di delusioni e ripensamenti. Quel che è certo è che la Modena 2024/2025 ha optato per un taglio netto col passato e soprattutto con le passate scommesse tecniche, leggasi panchina.

Confermato il subentrato ed espertissimo Giuliani come head coach, l’unica vera stella già celebre nel firmamento della sua rosa è Luciano De Cecco, che infatti, senza ancora aver giocato un solo punto ufficiale coi colori gialloblù addosso, ne è già capitano, luce a cui aggrapparsi. Via prima Ngapeth e Rossini due anni fa, via Giani, via Juantorena, via Bruno. Le ‘astra’ hanno lasciato il passo a una squadra futuribile, ancora un passo indietro rispetto alle ‘big’ soprattutto dal punto di vista del tonnellaggio fisico, zeppa di rivalità che potrebbero essere molto interessanti e stimolanti, se gli attori protagonisti e meno protagonisti sapranno reggere tanto il peso del PalaPanini che quello delle, inevitabili per una nuova storia, sconfitte. Le bandiere allora sono diventate Tommaso Rinaldi e Giovanni Sanguinetti, giovani con la corazza che vengono da una stagione di transizione, alla fine dei conti molto più solida quella del centrale rispetto a quella dello schiacciatore.

Da un lato ‘Rino’ avrà la concorrenza spietata di due giocatori simili ma diversi, Davyskiba e Gutierrez, meno temperamento ma anche più esplosività, in una rivalità a tre che siamo sicuri si infiammerà. Dall’altra anche Sanguinetti, dopo due stagioni senza mai scendere dal treno della squadra titolare e nemmeno da quello della nazionale, avrà il suo bel da fare per tenere in panchina almeno due tra Anzani, Mati e Stankovic, l’ultimo in teoria con più esperienza ma meno possibilità, il primo titolare indiscusso (se in condizione) anche per garantire carattere e qualità emotiva, il giovanissimo Pardo, classe 2006, da non tenere troppo seduto se l’intenzione è quella di costruire un futuro campione. Al palleggio poche discussioni su chi giocherà, De Cecco, ma un cambio che ribalta la situazione fisica, con l’olandese Meijs capace di muri, attacchi, ace. I liberi sono gli stessi dello scorso anno, Federici e Gollini, col giovane ex Monza che spera in una stagione liscia e senza stop per far vedere al PalaPanini chi è veramente. Infine il vero punto interrogativo, gli opposti: Modena ha puntato sull’esperienza di Buchegger, bomber capace di tanti punti lo scorso anno a Saturnia ma che da qualche anno non era nei pressi dell’altissimo livello, da quel maledetto infortunio al ginocchio che l’aveva portato a Modena per le cure; accanto all’austriaco il carneade Ikhbayri, libico dall’enorme potenziale fisico. Un duello che potrebbe essere lungo e avvincente, nel quale Giuliani ha comunque la certezza di avere un doppio cambio di qualità: la nazionale femminile insegna che può servire.

Obiettivo? Casadei ha parlato di sesto posto, migliorare la scorsa stagione è possibile ma nient’affatto scontato. Se le difficoltà porteranno alle stelle lo diranno il lavoro e la capacità di adattarsi, alle avversarie e anche ai risultati.