MARIA SILVIA CABRI
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Belli, una vita sul palco: "Suono dall’età di 5 anni Questa è la città dei sogni, sempre con me"

L’artista, per tre volte a Sanremo, ha conquistato il pubblico con la sua ’Big Band’: "Insieme da 30 anni, siamo una famiglia allargata"

Belli, una vita sul palco: "Suono dall’età di 5 anni Questa è la città dei sogni, sempre con me"

di Maria Silvia Cabri

Paolo Belli e la musica: un binomio perfetto e indissolubile che ha radici lontane. Fiero delle sue origini carpigiane, Paolo, classe 1962, è un artista versatile che, fin dai tempi dei ‘Ladri di biciclette’, ha saputo costruire un sound personalissimo e riconoscibile, una sorta di pop colorato di swing che lo ha portato anche a collaborare con grandi esponenti della musica italiana ed internazionale e dello spettacolo; tra questi Sam Moore, Dan Aykroyd, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Vasco Rossi, Piero Chiambretti, Enzo Jannacci, Fabio Fazio, Litfiba, Red Ronnie, Paolo Rossi, il Maestro Carlo Guaitoli (attuale direttore artistico del Teatro comunale di Carpi), Gialappa’s Band, Mogol, Avion Travel, P.F.M. e Mario Lavezzi.

Paolo Belli negli anni è salito per tre volte sul palco del Festival di Sanremo (a livello musicale ‘nasce’ verso la metà degli anni Ottanta, con il debutto ufficiale al Festival di Sanremo del 1989 con i ‘Ladri di Biciclette’), per ben cinque edizioni sul palco del concerto del 1 maggio a Roma e ha vinto due edizioni del Festivalbar. La musica, quindi, al centro di tutto, con oltre 1000 concerti dove ha regalato gioia, energia ed emozioni a centinaia di migliaia di spettatori, un tour che prosegue senza sosta da 30 anni. Palcoscenici ma anche televisione: prima con Giorgio Panariello nelle tre edizioni di ’Torno Sabato’, poi negli ultimi 15 anni al fianco di Milly Carlucci per ’Ballando con le Stelle’, senza tralasciare le tantissime edizioni di Telethon che lo hanno visto protagonista come co-conduttore ed interprete musicale. E altre passioni: il teatro e…la bicicletta in sella alla quale si vede spesso sfrecciare per le vie del centro storico di Carpi.

Paolo, lei non si ferma mai: adesso in cosa è impegnato?

"Siamo in tournée! Con la mia inseparabile ‘Big Band’ abbiamo iniziato il Summer Tour 2023 e... posso dire? Ogni volta che saliamo sul palco l’affetto che il pubblico ci manifesta è incredibile e ancora continua a meravigliarci! Forse perché siamo tra i pochissimi che portano in giro lo swing con una ‘Big Band’, e poi ammetto che i concerti sono molto divertenti, si canta e si balla. E, ci tengo a sottolinearlo, suoniamo rigorosamente tutto dal vivo, senza alcun utilizzo dell’elettronica. Per fare questo ci vuole molta preparazione, è complicato ma ne siamo molto orgogliosi".

Una Band che è quasi famiglia…

"Decisamente! Con la quasi totalità dei componenti siamo insieme da 30 anni: siamo sempre noi, sia sui palchi dei concerti che in televisione con ’Ballando con le stelle’. Una famiglia allargata! Ci unisce la stessa passione per un certo tipo di musica suonata e la consapevolezza che occorre studiare sempre, non si finisce mai, ovvio senza prendersi troppo sul serio. Veniamo tutti dalla scuola di Jannacci, Blues Brothers, James Brown e…nonostante con gli anni qualche capello bianco sia comparso, siamo sempre capaci di fare ballare e cantare il pubblico di ogni età che ci segue". Una curiosità: è vero che non sapete quanto dura un vostro concerto?

"Esatto (ride, ndr)! Sappiamo quando inizia ma esattamente non quando finirà, ci chiedono un bis, poi un altro e ogni volta è diverso. ‘Ci avevano detto che il concerto sarebbe stato bello ma non pensavamo così tanto’: bellissimo quando il pubblico ti ferma per dirti questo. La musica live ha un effetto dirompente e le persone lo apprezzano, sentiamo che ci vogliono bene". Com’è nata la sua passione musicale?

"Avevo cinque anni: ancora non sapevo leggere e scrivere ma ho iniziato la scuola di musica. E’ strano ogni volta che lo racconto: da piccolo facevo tutto male, rompevo gli oggetti (‘Stai fermo, non toccare nulla’), però quando iniziavo a suonare, a cantare, a scrivere canzoni, a salire su un palco, tutto veniva sempre perfetto e in modo facile. Nella quotidianità ho mille dubbi, domande, poi faccio il mio lavoro e tutto è trasparente, sono tranquillo, lucido, non mi spaventa nulla, affronto ogni imprevisto, ho tutto sotto controllo, l’esatto opposto del resto della mia vita. Ho fatto la scuola di musica, il Conservatorio, sono elettronico industriale ma non so cambiare una lampadina!" …la musica cosa è per lei?

"La mia vita e al tempo stesso un qualcosa di molto alto, divino. Quando ho a che fare con la musica, mi estraneo, come se rimanesse solo la mia anima.

E quando ‘torno’ nel mio corpo, mi sento un privilegiato perché ho ricevuto energia dall’Alto. La musica è il messaggio che ti manda Dio mediante un linguaggio straordinario".

Che rapporto ha con la sua città, Carpi?

"Splendido. Anche poco fa sono andato a fare un giro in centro, la mia Carpi è meravigliosa. Le persone mi fermano, mi salutano, sento che mi vogliono bene, mi dicono che sono orgogliosi quando mi vedono in televisione. Una città che mi dà fiducia, generosa, che ha sempre risposto ‘presente’ ai miei appelli, come durante il sisma.

Inoltre, quando si ha un sogno, Carpi non volta le spalle ma ti dà gli strumenti per realizzarlo; ti offre delle opportunità.

E’ quel ‘mutuo soccorso’ solidale con il sorriso sulle labbra che poi contraddistingue noi emiliano-romagnoli, come abbiamo dimostrato anche con l’alluvione in Romagna".

Di recente ha ricevuto il premio ‘Fabrizio Frizzi - l’Arte del Sollievo’, promosso dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, per il suo lungo ed attivo percorso nel sociale

"Non amo ricevere i premi, pochissime volte sono andato a ritirarli in presenza. Ma questa volta era diverso. Fabrizio era un fratello e ricevere il riconoscimento che porta il suo nome mi ha riempito di orgoglio.

Lui mi ha insegnato a dare, dare sempre, più che ricevere".