A Riccione è nata una stella. Per essere più precisi è qui che ha iniziato a splendere. Alex Martelli è il ballerino di danza classica uscito dall’Accademia Antonella Bartolacci ora membro della compagnia Wiener Staatsballett di Vienna. Vent’anni e una vita trascorsa sulle mezze punte. Questo primo e importantissimo lavoro è arrivato dopo anni di studi, sacrifici e lotte contro i pregiudizi e il bullismo. Un’adolescenza passata tra sogno e realtà, dove ancora oggi chi sceglie di intraprendere questo percorso artistico deve scontrarsi con tabù e difficoltà in tutti gli ambienti, dimenticando quanto il balletto rappresenti una delle arti più antiche, anima e cuore dei grandi teatri.
Com’è iniziata questa passione?
"È iniziata gradualmente. Avevo 8 anni, avevo provato diversi sport e non sapevo cosa fare. La musica mi ha sempre attirato, così ho iniziato cercando delle scuole e sono arrivato all’Accademia Antonella Bartolacci. Sono partito dalla break dance, poi un bambino rifiutò un ruolo ne Il Lago dei cigni e presi il suo posto. Da quel momento ho avuto modo di osservare gli altri ballerini e vedere le cose da vicino. Decisi di proseguire con moderno ma a 11 anni cambiai di nuovo, non sentivo le stesse emozioni che provavo con la danza classica. ci ho messo un po’ a capire cosa volessi fare".
Come sono stati quegli anni?
"Per niente facili. In una città così piccola è raro che un ragazzo scelga la danza. Io ero il più piccolo, venivo preso in giro a scuola per questa scelta. Ho battuto anche i pregiudizi. I miei genitori sono stati fondamentali, mi hanno aiutato tantissimo, mi hanno spinto a crederci sempre e a non abbattermi mai, in ogni circostanza".
Ha sempre studiato danza a Riccione?
"Ho iniziato a 12 anni allenandomi 3-4 ore al giorno e seguendo più corsi, poi mi sono rotto un ginocchio a 14 anni e sono stato fermo diversi mesi e ho ripreso a 15. Ho sempre studiato nella mia scuola con maestri internazionali con un bellissimo programma. Un anno dopo c’è stato il Covid e non ho avuto molte possibilità di uscire da qui. La mia insegnante mi ha sempre guidato nelle scelte, mi ha tenuto sottobraccio indirizzandomi verso opportunità valide. Per me è come una seconda mamma, ha sempre creduto in me e mi ha protetto da un ambiente competitivo".
Poi però questa opportunità è arrivata…
"Sono partito due anni fa, sono stato preso alla European School of Ballet di Amsterdam dopo una borsa di studio di una settimana. È stata una sfida perché erano gli ultimi sei mesi di scuola prima della maturità. Molti professori mi hanno supportato e aiutato fornendomi il programma in anticipo così da poter studiare da solo, ma c’è stato anche chi ha esordito dicendo ‘Che cos’è questa scemenza!’ e continuando a remare contro a questa mia scelta, denigrandomi in mia assenza fino all’esame finale".
Com’è arrivato a Vienna?
"La scuola di Amsterdam ti prepara per il lavoro. Studiavo e facevo audizioni. Da gennaio a giugno di quest’anno ho girato l’Europa e ne sono uscito con tre proposte di tre compagnie europee e io ho scelto Vienna. A breve inizieremo a preparare gli spettacoli a teatro. Sono solo all’inizio ma sono felicissimo. Mi sembrava una cosa così lontana da me… Non avevo bei piedi, flessibilità, schiena giusta. Questa è una bella soddisfazione per tutti". Martelli ha da poco iniziato le prove che lo porteranno ad esibirsi su uno dei palchi più importanti d’Austria, il Teatro dell’Opera di Vienna.
Debora Grossi