Da viale Ceccarini al centro di Islamabad. La pasticceria Tommasini allarga i suoi confini e annuncia la nuova apertura del punto vendita nel cuore della capitale pakistana. Il 5 ottobre sarà il giorno del taglio del nastro e Francesco Tommasini, il proprietario e pasticciere, darà inizio a una nuova avventura in cui le vere protagonioste saranno le sue delizie pronte a sbarcare in Asia.
Tommasini, partiamo dall’inizio. Come è iniziata questa avventura?
"Tutto è cominciato da un’idea di Omar originario del Pakistan con cui parteciperemo nell’apertura dell’attività. Lui è un nostro cliente affezionato da anni ed è innamorato della pasticceria, per questo ha voluto portare le nostre creazioni anche a casa sua proponendoci di aprire Tommasini anche ad Islamabad".
Perché proprio Islamabad?
"È la capitale del Pakistan, il centro economico del paese. Il locale aprirà nel Business centre della città dove sono presenti banche, ambasciate e grandi multinazionali. Un quartiere dalle influenze cosmopolite, perfetto per un dolce angolo dedicato alla nostra pasticceria".
Cosa l’ha spinta ad allargare i suoi orizzonti verso l’Asia?
"In quei luoghi l’italianità va forte e di conseguenza anche il food nostrano è molto ricercato. L’elemento italiano è richiesto e per questo l’Asia è un mercato perfetto per esportare le mie conoscenze e creazioni fuori da Riccione e dal paese".
Cosa proporrà nel nuovo punto vendita?
"Un piccolo angolo dedicato a Riccione e all’Italia. Non mi scosterò molto da ciò che propongo già nel mio negozio. Omar si è innamorato della pasticceria così com’è e su sua proposta non faremo molti cambiamenti. Faremo conoscere ad Islamabad delle dolci esperienze esclusive per la città".
Entrando da ‘Tommasini’ cosa si potrà ordinare?
"Dalla colazione dolce e salata, fino alla pausa pranzo. Poi spuntini nel pomeriggio ed aperitivi. Insomma il cliente sarà seguito per tutto l’arco della giornata all’insegna dell’italianità".
Come farete a reperire le materie prime?
"Islamabad è una città cosmopolita e tutto ciò che si trova in Europa è facilmente reperibile anche lì. Ciò che invece deve venire obbligatoriamente dall’Italia verrà importato direttamente da qui.Sarà un piccolo angolo dedicato alla pasticceria del bel Paese".
Se pensa al Pakistan che dolce le viene in mente?
"Il Paese è un grande esportatore di mango e se dovessi pensare ad un dolce non potrebbe non essere fatto con questo ingrediente. Ad esempio la mia torta ‘Infinito’, a base di mango, gelè al lampone e crema al mascarpone".
Parliamo di lei, come mai ha deciso di fare il pasticcere?
"Tutto è iniziato per caso. Anni fa lavoravo come cameriere in un hotel, poi per un’emergenza sono finito in cucina per una settimana. Solo che quell’esperienza mi è piaciuta talmente tanto che gli iniziali sette giorni si sono trasformati nel lavoro della mia vita".
In quei sette giorni avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe aperto in Asia?
"Non me lo sarei mai aspettato. Devo tutto alla mia famiglia e a mia moglie che mi sono sempre stati accanto in ogni giorno di questo lungo percorso. Con loro sono cresciuto, diventando il pasticcere e la persona che sono oggi".
Come farà con la lingua?
"Lì parlano perfettamente inglese, io un po’ meno. Quindi in questi mesi ho dovuto fare un po’ di scuola, ho imparato tutti i termini tecnici della pasticceria".
Cosa si aspetta da questa esperienza?
"Oltre che l’esportazione della pasticceria in un altro continente c’è anche l’aspetto del viaggio che mi intriga. Andrò per un mese in un luogo che non ho mai visto prima e questo allargherà il mio bagaglio culturale . Sono curioso di conoscere la pasticceria tipica del Pakistan e le ricette. Però non trascurerò l’attività riccionese: non appena il nuovo locale sarà avviato vi farò ritorno".
Ormai siamo a ridosso dell’inaugurazione, è emozionato?
"Veramente tanto. Si apre un nuovo capitolo della mia vita professionale, dietro c’è stato tanto lavoro, ma il sogno si sta materializzando".
Marco Principini