DAVIDE SETTI
Eventi e Fiere

Team femminile in canoa contro il tumore

Le ’Mutina Pink Dragons’ sono 34 atlete di cui la metà operate al seno. Si allenano ai laghi Curiel per sostenere benessere e prevenzione

Team femminile in canoa contro il tumore

Ogni colpo di pagaia che solca l’acqua è un messaggio di speranza, forza e supporto nella lotta per la prevenzione del tumore al seno. Lo sport e la voglia di stare insieme sono il filo comune che unisce le ’Mutina Pink Dragons’, il team che dal 2017 ha arricchito la proposta sportiva e di inclusione della Canottieri Mutina, la società fondata nel 1930 sul fiume Secchia e che dagli anni ’70 ha spostato il proprio quartier generale presso i Laghi Curiel di Campogalliano. E’ stata la presidente Caterina De Carolis a dare vita a questo progetto sportivo che raccoglie 34 donne, di cui la metà operate di tumore al seno, portando 6 anni fa a Modena il ’dragon boat’, un’imbarcazione lunga 11 metri con prua e poppa che raffigurano la testa e la coda di un drago, in cui pagaiano 20 persone, divise in 10 coppie.

"Io non sono stata operata – racconta la presidente – ma ho sentito la necessità di fare qualcosa per dare una nuova prospettiva a tante donne. Nel 2016 siamo state le prime in regione a fare nascere una squadra di ’dragon boat’. Nel 2017 abbiamo vinto un bando e siamo riusciti ad acquistare il ’dragone’. Assieme ad altre volontarie siamo andate a proporre la nostra attività in alcune associazioni del nostro territorio come ’Il cesto di ciliegie’, ’Angela Serra’ e l’Amo di Carpi e abbiamo avuto una bellissima risposta". Ma perché proprio il ’dragon boat’ per sostenere la prevenzione del tumore al seno? "Nel 1996 a Vancouver in Canada – prosegue la presidente – l’equipe del dottor Don McKenzie della University of British Columbia ha sviluppato un progetto pilota facendo allenare in ’dragon boat’ un gruppo di donne operate di tumore al seno. Il progetto andava contro le teorie secondo le quali dopo il trattamento chirurgico la parte superiore del busto doveva essere tenuta a riposo per evitare l’insorgere del linfedema, un gonfiore dal forte impatto invalidante. In soli 5 mesi questo studio confutò tutte quelle teorie e ognuna di queste donne si era invece sentita più in salute ed in forma e nessuna aveva sviluppato il linfedema".

Un valore quello del ’dragon boat’ che va oltre al mero lato sportivo (che comunque prevede 42 squadre in Italia) e rappresenta un aiuto per affrontare la malattia, condividendo esperienze con altre donne che vivono un percorso simile. "Pagaiare una accanto all’altra – spiega – crea benessere fisico e psichico e pone obiettivi comuni. Noi siamo riuscite a passare indenni anche il Covid e a metà ottobre abbiamo partecipato al nostro primo festival a Castel Gandolfo, nel bacino idrico di Roma, con altre 21 squadre. Avevamo già fatto dei raduni fra Firenze, Milano e Ferrara e anche un ritiro a settembre nel nostro Appennino di yoga e meditazione per prepararci al meglio e i tre giorni di Roma sono stati davvero fantastici". La forza delle ’Mutina Pink Dragons’ è l’intergenerazionalità. "Abbiamo donne dai 45 ai 75 anni – conclude – e devo dire che noi supporter, così si chiamano le donne del gruppo che non sono state operate, spesso riceviamo più carica dalle nostre compagne di quanta ne diamo noi a loro. Siamo anche riuscite a sostenere le spese dell’attività grazie a Coop sociale Gulliver e Fondazione Prosolidar che ci stanno aiutando economicamente. Devo anche ringraziare la nostra timoniera Janet Rice per il suo grande lavoro nel condurci nelle nostre pagaiate, che si svolgono due volte alla settimana dopo le 18 da aprile a ottobre".

Tutte le informazioni sulle ’Mutina Pink Dragons’ e i contatti sono su www.canottierimutina.it oppure sui social di Facebook e Instagram.