Stefano Bonaccini "Emergenza climatica e crisi demografica È l’ora della svolta"

Il governatore illustra l’impegno della Regione per centrare gli obiettivi "Transizione digitale e contrasto alle diseguaglianze tra le priorità. Ambiente, sociale ed economia sono profondamente intrecciati".

Stefano Bonaccini "Emergenza climatica e crisi demografica È l’ora della svolta"

L’Emilia-Romagna, con il suo governatore Stefano Bonaccini, è in prima linea per il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030.

Governatore Bonaccini, Agenda 2030 è probabilmente ‘la’ sfida dei prossimi anni per le istituzioni italiane. Come si pone la Regione verso questi obiettivi, effettivamente ambiziosi?

"Lo è senz’altro. Per questo nel novembre 2021 abbiamo approvato la Strategia regionale agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo abbiamo fatto per due motivi. Da un lato dare il nostro contributo, insieme alle comunità locali, all’attuazione del programma d’azione globale che impegna i governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Dall’altro, attrezzaci per affrontare sfide enormi e non più procrastinabili anche per il nostro territorio: la crisi demografica, la transizione digitale, il contrasto alle diseguaglianze e l’emergenza climatica. Obiettivo della Strategia regionale, in piena coerenza con il Patto per il Lavoro e per il Clima, è generare sviluppo sostenibile nelle sue tre componenti inscindibili, ovvero ambientale, sociale ed economica, e nuovo lavoro di qualità, accompagnando l’Emilia-Romagna nella transizione ecologica e digitale per ridurre le diseguaglianze e raggiungere la piena parità di genere. Se dovessi definire la nostra agenda utilizzerei cinque aggettivi. Integrata, perché oggetto di un lavoro che ha coinvolto tutti gli assessori della Giunta. Condivisa perché pienamente coerente con le scelte assunte con la firma del Patto per il Lavoro e per il Clima. Ambiziosa, perché indica all’Amministrazione regionale, agli Enti locali e all’intero sistema territoriale obiettivi all’altezza della complessità delle sfide globali. Aperta, dinamica e misurabile perché sistematicamente oggetto di aggiornamento e di monitoraggio. Jeffrey Sachs – presidente di Unsustainable development solutions network, Un SDG advocate e direttore del Centro per lo sviluppo sostenibile della Columbia University – che lo scorso anno ha partecipato all’evento di presentazione del documento ha usato parole di elogio: “La Strategia di questa regione è la migliore che ho visto fino a ora sull’Agenda 2030, e ne ho viste tante in giro per il mondo”. Lo ringrazio ancora. Per come siamo fatti, è uno stimolo a fare ancora meglio, soprattutto nella sua attuazione".

Quali sono le priorità tra i 17 obiettivi da centrare?

"I 17 obiettivi sono profondamente integrati tra loro. Ognuno di essi esprime una priorità. Per questo la nostra strategia regionale opera in quattro direzioni. A partire dalle specificità del contesto regionale, declina e "localizza" il piano d’azione globale Onu e i 17 goal per lo sviluppo sostenibile. Per farlo riconduce ai 17 Goal gli obiettivi strategici e le linee di intervento non solo del Programma di Mandato 2020-2025 della Giunta regionale, ma anche del Patto per il Lavoro e per il Clima che coinvolge la Regione insieme a tutto il territorio, dai comuni capoluogo, alle parti sociali, dall’ufficio scolastico regionale agli atenei, dalle associazioni ambientaliste alle fondazioni bancarie. Dunque, un disegno di futuro dell’Emilia-Romagna condiviso. Sulla base di questo disegno abbiamo definito circa 100 target quantitativi da raggiungere entro il 2025 e il 2030. In questo modo abbiamo introdotto un sistema di misurazione che permette di monitorare il posizionamento dell’Emilia-Romagna rispetto a sfide globali, valutare l’impatto del contributo delle politiche regionali ed eventualmente ri-orientarle al raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi individuati".

C’è un budget per raggiungere gli obiettivi? E non temete che il costo degli interventi – visti anche gli aumenti continui delle materie prime –, possa far sballare le previsioni?

"Per noi Agenda 2030 non è una politica tra le tante, è la cornice della nostra azione. Approvando il documento abbiamo assunto i 17 Goal per farne un nuovo paradigma di sviluppo. Gli obiettivi dell’Agenda sono diventati un riferimento imprescindibili e quotidiano che orienta le scelte di questa amministrazione, compresa la programmazione dei fondi europei 2021-2027. Se può essere utile qualche dato, di recente abbiamo convocato il tavolo dei firmatari del Patto per il lavoro e per il Clima per un monitoraggio integrato tra Patto e Agenda. Nel 2021, il Patto per il Lavoro e per il Clima ha generato 341 azioni, con un impatto finanziario di 2,8 miliardi di euro programmati, 2,6 stanziati e quasi 2 impegnati. L’incontro è stato utile anche per fare il punto sulle leve finanziarie a disposizione per raggiungere gli obiettivi condivisi tra fondi europei, oltre 3 miliardi di euro, e risorse Pnrr, al momento pari già a 6,8 miliardi. Il tutto per un Piano degli investimenti che ammonta ad oggi a quasi 20 miliardi di euro. L’aumento delle materie prime è senz’altro un problema che va monitorato con grande attenzione".

Marco Principini

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