PAOLO TOMASSONE
Eventi e fiere

Reinova guida la sfida della mobilità elettrica

Progetto nato nel cuore della Motor Valley durante la pandemia: fra le novità, il ciclomotore ecologico ’Tom’ in alluminio e bamboo

Reinova guida la sfida della mobilità elettrica

Reinova guida la sfida della mobilità elettrica

di Paolo Tomassone

Per realizzare la macchina del futuro e guidare il cambiamento del mercato automobilistico non bastano il successo ottenuto in passato o le conoscenze e le competenze acquisite nel tempo.

Bisogna accerchiarsi di persone curiose, menti giovani, con il coraggio di sperimentare e non aver paura di sbagliare.

L’ha capito l’ad Giuseppe Corcione che, nel pieno della pandemia, ha scelto di scommettere sulle startup, su giovani imprenditori, su ricercatori e scienziati che abbiano voglia di lanciare un proprio brevetto e di cominciare a produrlo.

Lo ha fatto nel cuore della Motor Valley o, come ormai si è abituato a chiamarla, della e-Valley. Il progetto Reinova, con sede a Soliera, nasce proprio con l’ambizione di stare accanto a chi lavora nel settore della mobilità, per guidarlo e accompagnarlo nelle sfide che la transizione all’elettrificazione porta con sé. Con un costante "spirito di rinnovamento" che consente all’azienda di continuare a crescere mese dopo mese.

I nuovi progetti vengono ormai presentati a ritmo costante.

Tra gli ultimi il nuovo ciclomotore elettrico ‘Tom’, realizzato tutto in Italia con materiali naturali e riciclabili come l’alluminio e il bamboo; è leggerissimo e può essere inserito all’interno del portabagagli di una qualsiasi vettura.

A progettarlo è la giovane start-up ToMove che ha trovato una spalla in Reinova per lo sviluppo, il testing e le prove del nuovo veicolo.

"Riusciamo a garantire un alto livello di qualità – spiega l’amministratore delegato di Reinova, Corcione –, insieme a un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. Siamo fortemente convinti che il Made in Italy rappresenti uno degli elementi fondamentali del progetto Tom, sia in termini di design che di produzione e fabbricazione". I materiali ecosostenibili sono il ‘pallino’ di cinque donne imprenditrici che, all’interno dell’incubatore di Soliera, hanno dato vita a un’altra startup nei mesi scorsi. Si chiama WoMat e svilupperà materiali che riducono i costi di realizzazione di un prodotto mantenendo la performance adeguata, proponendo soluzioni tecnologiche ed ecosostenibili basate su materiali innovativi e destinati a varie industrie del made in Italy e non solo. "Crediamo che non possa esserci vero progresso senza una maggiore partecipazione delle donne nell’economia e nella ricerca – dice l’amministratore delegato, Stefania Carlucci –. Si tende a pensare che l’investire nell’impresa sia un’attività prettamente maschile, eppure molti esempi in campo aziendale, politico e scientifico, ci raccontano una realtà ben diversa. Bisogna ancora compiere dei passi in avanti, ma qualcosa sta cambiando".

Tra poche settimane, a luglio, a spegnere le candeline sulla torta per il secondo compleanno di Reinova saranno sessanta collaboratori. "Un grandissimo risultato – dicono dal quartier generale – ma lo sarà ancora di più a fine 2023, quando il ‘gruppo’ crescerà ancora, fino a un centinaio di lavoratori tra ingegneri, tecnici, progettisti e informatici".

L’intenzione è quella di aprire sedi all’estero – da subito negli Stati Uniti, in Francia e in Germania e, in un secondo momento, in Inghilterra e a Dubai – per avviare nuove collaborazioni con altre imprese e sviluppare nuovi progetti. Una spinta in questa direzione arriva dall’ultimo accordo firmato con Samsung, uno dei leader globali nel campo dello sviluppo delle batterie per la motorizzazione elettrica, che ha scelto di puntare su Reinova. "Questo risultato è la dimostrazione del valore delle competenze italiane – ricorda Corcione –. Un investimento fatto in Italia nei modi e nei tempi corretti, infatti, può essere premiato a livello internazionale da uno dei principali player mondiali come Samsung".