Nella città dove la qualità della vita è al top, Forno Brisa ha trovato il contesto ideale. E a dicebre 2022 ha aperto, con altre bakery, la sua seconda campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma MamaCrowd.
Dopo il risultato del 2019 di 1,2 milioni raccolti, questo mese ha superato i 3 milioni di euro e punta a raggiungere i 4 per realizzare altri progetti e velocizzare il percorso di crescita.
Ma come funziona la raccolta fondi? Chi sceglierà di partecipare a questa nuova campagna di crowdfunding non solo diventerà socio di Breaders (la società che ha sviluppato il Forno bolognese), ma contribuirà a rivoluzionare il trend della finanza moderna riportandola al servizio dell’economia reale, facendo un investimento a impatto benefico della terra, di chi lavora e di chi si nutre dei loro prodotti di filiera.
"A noi piace chiamarla ‘finanza artigiana’ – dichiara Pasquale Polito, uno dei fondatori del Forno Brisa – prendendo spunto dal modello artigiano di Richard Sennett molto caro al Forno Brisa, in cui è la conoscenza a rompere la banalità del male. A differenza di ciò che succede normalmente con gli investimenti finanziari, chi decide di investire in questo progetto avrà consapevolezza di perché e come i suoi soldi saranno investiti, sarà aggiornato sull’andamento e ne potrà andare orgoglioso. Per noi questa è un’operazione di partecipazione collettiva e di resistenza finanziaria".
Ma a che cosa punta il crowdfunding? Aprire nuovi negozi e realizzare il grande sogno del Mulino Collettivo in Abruzzo, dove Forno Brisa coltiva già il suo grano. L’idea è continuare a collaborare con i mugnai con cui il forno lavora da anni, ma completare anche la propria filiera, avendo il controllo completo della produzione della propria farina. Un altro progetto centrale è quello della digitalizzazione delle imprese artigiane appartenenti al gruppo.
"Vogliamo superare l’idea anacronistica dell’imprenditore eroe e solitario che si fa da solo. Utilizziamo una leva finanziaria - fondata come sempre sulla fiducia per realizzare progetti e affrontare sfide che da soli sarebbe difficile, se non impossibile - affrontare", le parole di Davide Sarti, altro fondatore di Forno Brisa. "Se grazie alla prima storica campagna crowdfunding siamo diventati una società collettiva con una rete di oltre 350 soci – spiega Polito – in questo secondo round l’obiettivo è fare un passo in più, promuovendo la nascita di un modello d’impresa di intra-imprenditori dove non esistono centro e periferia, ma si condividono conoscenze, valori e investimenti".
Dopo il primo crowdfunding il team di Brisa ha realizzato tutti i progetti promessi (tra cui il nuovo laboratorio, lo spaccio in Bolognina, un nuovo negozio, l’ampliamento del primo store in via Galliera, una micro torrefazione e una piccola fabbrica di cioccolato di filiera) e la crescita ha consentito ai 357 soci, in meno di tre anni, un’ottima rivalutazione delle proprie quote.