Fin da bambina quando suo papà, noto impresario, portava le celebrità nei locali della riviera, Riccione era il suo paradiso. Patrizia Wächter, fondatrice dello Studio Sottocorno, uno dei maggiori uffici stampa italiani di cinema e teatro, trascorre ancora qui gran parte del tempo col marito Antonello Catacchio. Fa la spola da Milano, dove per quindici anni col padre Leo, ha gestito il Teatro Ciak. Ha lavorato con i giganti del cinema e tuttora segue Festival come quello di Locarno, le Giornate degli autori di Venezia e Cinè a Riccione.
Cosa la lega a Riccione?
"E’ un amore pluridecennale. Qui ho vissuto una gioventù meravigliosa, perché con papà, mamma Elisabetta Moro e mia sorella Susanna, per tre mesi alloggiavamo al Savioli Spiaggia. La mia vita era lussuosa. Ho trascorso quegli anni da principessa, non solo perché stavo in quest’albergo meraviglioso, ma anche perché qui avevo tanti amici, che conservo ancora. Mio padre organizzava spettacoli nei locali di Riccione e dintorni, ma anche in tutt’Italia, dove nel 1965 portò in tour i Beatles".
Ha conosciuto grandi star?
"Da Françoise Hardy, che mio padre portò alla Panoramica, a Mina, Cochi e Renato, Iannacci. In riviera proponevamo anche spettacoli che d’inverno mettevamo in cartellone al Ciak di Milano, teatro fondato da mio padre e da noi gestito per una quindicina di anni. Abbiamo portato anche Le Cirque invisible di Victoria Chaplin e di suo marito Jean Baptiste Thierrée. Un’esperienza meravigliosa".
Cosa ricorda del Dancing Savioli?
"Il Gran Premio del mondo dello spettacolo. Conservo ancora la foto fatta con Giancarlo Giannini che era venuto a trovare mio padre. Ricordo la mia partecipazione a un’edizione del Grand bal en téte, che vinsi! Non mi sono mai divertita tanto come allora".
Com’era all’epoca Riccione?
"Bellissima! Viale Ceccarini era pieno di negozi meravigliosi come quelli di Nicoletta Fantini e Oscar Del Bianco. Abbiamo trascorso giorni e notti insieme, andavamo a vedere l’alba a Gabicce e a ballare quasi tutte le sere, ci ritrovavamo al bar Carlo. Allora la mamma di Oscar, sarta, aveva un negozio a Riccione Paese, io andavo da lei a farmi fare i paltò. Ho conosciuto Bepi Savioli e tuttora frequento la figlia Lucia. Il legame con Riccione è molto forte, tant’è che ci torno anche d’inverno. D’estate dal 1974 continuo andare al Bagno 84 un tempo dei Corazza".
Nives Concolino