Dopo 80 anni colpiscono ancora al cuore le testimonianze dei sopravvissuti che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare e conservare. Sentiamo ancora vicine e nitide le parole di chi ha convissuto per una vita intera con lo strazio di aver perso i propri cari e di essere sopravvissuti a una delle più feroci stragi della storia del nostro Paese, che ha visto oltre 700 civili trucidati per mano nazista. Una violenza senza pari, intenzionalmente rivolta quasi esclusivamente a donne, anziani e bambini, scovati e sterminati a piccoli gruppi, casa per casa, frazione per frazione, alle pendici di Monte Sole. Gli 80 anni trascorsi dall’eccidio di Marzabotto, non hanno cancellato quel dolore, che fa parte della nostra storia e della nostra identità. Ma, a distanza di tutti questi anni, possiamo dire che la nostra comunità, da quel male assoluto non è stata sopraffatta. La caparbia resistenza e dignità di quella popolazione è forse una delle radici più profonde sulle quali si fonda la Repubblica italiana. Da quelle radici è germogliata la nostra Costituzione, e non è un caso che uno dei padri dell’Italia repubblicana e antifascista come Dossetti abbia deciso di essere sepolto nel cimitero di Casaglia di Monte Sole, insieme ai martiri dell’eccidio. La nostra Costituzione nasce in un tempo che ha conosciuto la notte. Credo sia nostro dovere far sì che questa storia e cultura, questi valori, vengano trasmessi alle nuove generazioni. Dobbiamo sapere che se nessuno lavora in questa direzione ciò non avverrà, perché da altre parti c’è chi lavora affinché la notte si faccia sempre più avanti. Nei giorni in cui la guerra brucia nuovamente nel cuore dell’Europa e alle porte del Mediterraneo, in modo più o meno aperto vivremo le celebrazioni di questo 80esimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto come monito e come impegno.
*Sindaco di Bologna
e della Città Metropolitana