di Giorgia De Cupertinis
Amilcare Renzi, Segretario Confartigianato Bologna Metropolitana, la nostra città ha riscontrato ottimi risultati nell’indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore.
"Sì, a partire dal primato per la qualità della vita. Bologna, infatti, ha registrato grandi elementi di positività, anche se non manca qualche nota negativa, come il tema della sicurezza. A ogni modo, è bene lavorare su questi aspetti: è un intento comune, su cui l’attenzione dei rappresentanti di categoria rimane alta. Questo perché rappresentiamo un mondo continuamente a contatto con famiglie e quartieri, dove è necessario diminuire le preoccupazioni dei cittadini e fare rete insieme".
Nel settore Affari e Lavoro, invece, la città si è piazzata al settimo posto. Un buon risultato?
"Rispetto all’anno precedente, c’è stato un calo di tre posizioni. Ma le prospettive sono più che buone: stando anche al nostro osservatorio, sono posizioni facilmente recuperabili nel 2023. Non solo. Se ci basiamo anche sulle previsioni del centro studi di Unioncamere, vediamo come la regione Emilia-Romagna abbia davanti a sé un importante percorso di recupero: Bologna rappresenta il capoluogo di questo territorio, e quindi di conseguenza la città che meglio impersonifica questa previsione decisamente favorevole".
Su cosa bisognerà puntare?
"Questa città ha le caratteristiche giuste e necessarie per guardare con fiducia al futuro. È vero, negli ultimi anni ci sono stati dei disagi importanti e significativi, perché subito dopo la da pandemia si è dovuto fare i conti con la crisi energetica, ma Bologna ha le capacità per rilanciare un modello di grande qualità, cioè quello emiliano-romagnolo".
Quali sono i maggiori punti di forza?
"Parliamo di un territorio con straordinarie opportunità, dove non manca la disponibilità per organizzare momenti di formazione e accoglienza, aspetti certamente rilevanti. Confartigianato, infatti, continua a puntare su aspetti cardine come la formazione, l’informazione e la conoscenza, affinché tutte le figure del mondo del lavoro si integrino con la nostra comunità".
Bologna vanta inoltre una delle più basse percentuali di neet, cioè giovani che non studiano né lavorano.
"Ci vediamo tutti impegnati nel favorire modelli di relazione e di protagonismo, dove è importante fare rete. Quando un giovane non porta a termine gli studi o non lavora, la comunità si impoverisce".
Quali sono, oggi, le maggiori criticità per le imprese?
"La pandemia è stata dura, ma il nostro territorio ha dato una risposta straordinaria, guardando verso l’ammodernamento delle imprese. Poi, sono arrivati i rincari che hanno pesato drammaticamente sul nostro mondo, ma anche in questo caso possiamo vantare una grande capacità di resilienza, volta a garantire ocupazione e partecipazione diretta nelle aziende. La coesione è uno dei motori di questa città. Non solo".
Cos’altro?
"I giovani vogliono esprimersi. E meritano attenzione. In tanti guardano alle start up e vogliono aprire la propria attività, tanti altri invece desiderano inserirsi in realtà storiche e aziende già esistenti. In questo modo, la creatività e il coraggio dei giovani sarà così accompagnata da basi solide e dall’esperienza di chi fa questo mestiere da molti anni".