YLENIA ROCCO
Eventi e Fiere

Greslab, l’azienda rinata grazie ai lavoratori

Dalle ceneri della ’Ceramica Magica’ con risparmi e Tfr dei dipendenti nel 2011 è sorta la cooperativa che ora ha 90 dipendenti

Dalle ceneri della ’Ceramica Magica’ con risparmi e Tfr dei dipendenti nel 2011 è sorta la cooperativa che ora ha 90 dipendenti

Dalle ceneri della ’Ceramica Magica’ con risparmi e Tfr dei dipendenti nel 2011 è sorta la cooperativa che ora ha 90 dipendenti

Una volta si chiamava Ceramica Magica, un’azienda storica di Scandiano con clienti americani e una solida presenza nel distretto della ceramica.

Poi, nel 2010, il crollo: la crisi del mercato, la liquidazione, la chiusura degli stabilimenti. Ma i lavoratori non si sono arresi. Hanno messo in gioco tutto - dai risparmi al Tfr - e hanno deciso di rilevare l’azienda, dando vita a una cooperativa.

Così, nel 2011, in via Scacchi, nasce Greslab, un progetto che in 15 anni è passato da 30 a 90 lavoratori, dimostrando che fare impresa in modo collettivo non solo è possibile, ma può essere una scelta vincente.

"La voglia di costruire insieme è stata fondamentale sin dall’inizio", precisa Antonio Caselli, ex direttore tecnico di Ceramica Magica e oggi presidente della Cooperativa.

"Gestire un’azienda con 50 soci significa affrontare tante idee diverse, ma se si riesce a trovare una sintesi, si ottiene un grande vantaggio: più teste, più prospettive, più soluzioni". In un’epoca in cui si tende a cercare il "leader forte", Greslab dimostra che la leadership può essere condivisa e che il successo può nascere dalla collaborazione. Oggi Greslab fattura 22 milioni di euro all’anno e produce 2 milioni 200mila metri quadrati di piastrelle destinate al mercato globale, con una qualità che attira anche i migliori studi di architettura. Ma il percorso non è stato privo di sfide: "Solo la metà dei dipendenti di Magica 2011 ha deciso di aderire a questo progetto, perché lavorare insieme in un mondo come quello di oggi è difficile. È un passaggio culturale complesso, e non tutti sono disposti a farlo. Noi abbiamo dovuto metterci costantemente in discussione, ripensare alle strategie, affrontare momenti difficili. Ma una cosa non è mai stata in dubbio: la volontà di stare insieme e proseguire il cammino come cooperativa". Una delle decisioni chiave è stata concentrarsi solo sulla produzione, lasciando la parte commerciale ad aziende specializzate. "Non avevamo competenze commerciali tra i soci, ma avevamo un forte know-how tecnico. Così abbiamo deciso di fare quello che sappiamo fare meglio: produrre ceramica di alta qualità". Questa scelta ha permesso a Greslab di investire nella tecnologia e nella modernizzazione degli impianti, con 30 milioni di euro investiti in 15 anni. "Abbiamo comprato gli immobili, rinnovato lo stabilimento, e ora stiamo già pensando a azioni future". Greslab non si considera certo un modello, ma Caselli è convinto che il modello cooperativo abbia molto da offrire, soprattutto ai giovani: "Oggi si parla troppo poco di cooperativa, eppure è una strada concreta. Noi, come tante altre realtà nella nostra regione, siamo la prova che mettersi insieme può funzionare. Certo, richiede un cambio di mentalità: non si decide da soli, bisogna sapersi confrontare, accettare compromessi. Ma il vantaggio è enorme: si condividono rischi, idee, opportunità".

Nel panorama industriale attuale, le cooperative nel settore manifatturiero sono meno frequenti rispetto a quelle nei servizi, ma secondo Caselli c’è spazio per nuovi progetti, soprattutto per i giovani con idee innovative ma senza grandi capitali. "La cooperativa ti dà il vantaggio di non essere solo: il sistema Legacoop offre consulenza, sostegno finanziario e una rete di contatti. Noi, senza questo supporto, non saremmo mai riusciti a partire". Oggi Greslab è una realtà solida, ma la sua storia resta un esempio di come la volontà di fare impresa in modo diverso possa trasformare una crisi in un’opportunità. "Se la cooperativa non ci fosse stata, oggi qui non ci sarebbe nulla", conclude Caselli. "Ai giovani dico: non abbiate paura di lavorare insieme, di costruire qualcosa con gli altri. Perché quando si è in tanti, si può arrivare lontano".