DAVIDE SETTI
Eventi e fiere

Calanca, altra laurea conquistata sul campo: "Festeggiare al Cabassi la gioia più grande"

Il capitano del neo promosso Carpi, 27 anni, è un esempio sul rettangolo verde (106 presenze) e fuori. Gestisce anche un centro di padel .

Calanca, altra laurea conquistata sul campo: "Festeggiare al Cabassi la gioia più grande"

Calanca, altra laurea conquistata sul campo: "Festeggiare al Cabassi la gioia più grande"

Il dottor Alessandro Calanca si è preso un’altra laurea, questa volta sul campo.

Con la fascia da capitano sul braccio il 27enne difensore di Campogalliano – che a gennaio 2023 ha completato il percorso di studi con la laurea in Economia e Finanza all’Università di Modena – ha portato il Carpi in Serie C a coronamento di un percorso cominciato 3 anni fa.

Unico superstite insieme ad Aimen Bouhali di quella squadra costruita in fretta a furia dal patron Claudio Lazzaretti nell’estate del 2021, Calanca è un esempio in campo, con le sue 106 presenze, e fuori. Un leader molto efficace e poco appariscente di un gruppo che ha fatto nuovamente innamorare il popolo calcistico carpigiano.

Calanca, finalmente l’abbiamo vista esplodere di gioia domenica nella festa in piazza

"Il finale di stagione mi ha caricato di responsabilità, in questi ultimi mesi abbiamo tutti avuto la sensazione che potevamo fare qualcosa di straordinario e la tensione si è alzata. E domenica è stata una liberazione e una gioia incredibile, il più bel giorno da quando gioco a calcio". Quanto c’è di Calanca in questa Serie C?

"Sono felice del mio percorso di crescita. In questo ultimo anno col gioco di mister Serpini, che predilige giocare palla a terra, anche io ho fatto un ulteriore step".

E poi c’è il gol col Forlì al 90’ "Quello ogni tanto mi ripassa davanti se chiudo gli occhi, ma nella nostra incredibile rimonta tutti a turno hanno lasciato un segno indelebile in ogni gara, è stata la nostra forza".

A inizio anno avete faticato, perdendo 5 gare nel girone di andata e spesso toccava a lei da capitano venire a parlare davanti ai microfoni.

"Con il nostro direttore generale Bonzanini scherzo su questa cosa. So che quando perdiamo lui entra nello spogliatoio, mi guarda e senza bisogno di dirmi nulla tocca a me parlare.

Penso che sia giusto così, è mio compito da capitano di metterci la faccia soprattutto quando le cose non vanno bene".

Avete fatto rinnamorare la Carpi del pallone...

"Prima di tutto voglio dire grazie ai tifosi che ci sono sempre stati, gli stessi che dopo il pari col Borgo che ci aveva mandato a -11 ci hanno convocato e parlato facendoci capire tante cose, soprattutto che loro c’erano nel male e nel bene. Poi vedere nell’ultimo mese tanta gente e tanti bimbi sugli spalti è stato fantastico. Domenica quando siamo entrati col Certaldo non è stato semplice mantenere la concentrazione di fronte alla nostra curva".

Calanca la sua promozione l’ha ottenuta anche fuori dal campo con la laurea

"E’ stata una bella soddisfazione, la carriera da calciatore finisce presto, era doveroso farmi un ’piano B’. Dopo la laurea ho avviato un progetto con altro mio ex compagno, aprendo un centro di padel a Molinella, nel Bolognese, dove curo la parte amministrativa e organizzativa".

Calanca si vede come calciatore professionista?

"Per me sarebbe un sogno. Penso che fra un po’ parleremo con la società".

Ci sono delle dediche speciali?

"Per la mia fidanzata Alice, mio papà Bruno e mia mamma Silvia che non si sono persi una gara, in casa e fuori. E mio fratello Marco".

A proposito, è stata festa doppia in casa Calanca…

"Sì, Marco è rientrato in campo con il Campogalliano dopo 6 mesi di stop per essersi rotto tibia a perone e da gennaio ha contribuito alla loro fantastica cavalcata dalla Seconda alla Prima. Un percorso quasi netto di vittorie, un’impresa fantastica". Cosa le resta di questa annata?

"Mille ricordi e la gioia di aver festeggiato in un ’Cabassi’ fantastico. Forse anche la beffa di Imola è stata un segno del destino. E per tutto questo non smetterò mai di ringraziare il presidente Lazzaretti che 3 anni fa mi ha portato con lui a Carpi".