Alzheimer, volontari supportano le famiglie

Gafa, attiva dal 2000 sul territorio, offre gratuitamente ore di assistenza ai malati. Organizza anche varie attività di socializzazione

Alzheimer, volontari supportano le famiglie

Alzheimer, volontari supportano le famiglie

Ormai è risaputo, quando si parla di Alzheimer, ci si trova di fronte a una malattia che colpisce una vittima nascosta: il nucleo familiare del paziente. Tanti sono, infatti, gli effetti che toccano chi si prende cura del malato: dal punto di vista psicologico, si parla di ansia, depressione e insonnia; per quanto riguarda la salute fisica, affaticamento, pressione alta, compromissione della risposta immunitaria. Un tema ancora poco discusso riguarda gli effetti sulle relazioni sociali: spesso il malato e, di conseguenza, chi se ne occupa subiscono un vero e proprio isolamento da parte della società con un conseguente impoverimento della qualità della vita Da più di vent’anni, a Carpi, Gafa si occupa di questo problema promuovendo una varietà di progetti e attività rivolti sia ai malati, sia ai loro familiari. "Siamo partiti ufficialmente nel 2000 – dichiara Annalena Ragazzoni, presidente dell’Odv – il primo passo è stato istituire un centro d’ascolto rivolto ai familiari: dalle loro testimonianze, ci siamo resi conto che chi si occupava dei malati manifestava bisogni molto concreti, come quello di ricevere un sollievo a domicilio ovvero qualche ora che alleggerisse il soggetto dalla costante assistenza al malato". È con questa idea che, già dai primi anni 2000, Gafa progetta pacchetti di "ore di sollievo", momenti di assistenza nei quali un operatore socio-sanitario viene inviato gratuitamente a casa del malato affinché, prendendosi cura del paziente, conceda qualche ora di tregua alla famiglia. L’unico costo richiesto, sono 20 euro di iscrizione all’associazione.

Il fatto di garantire un servizio qualificato a costo zero è fondamentale: spesso e volentieri, per prendersi cura dei loro cari, le famiglie devono sostenere spese elevatissime: relazionarsi con i malati di Alzheimer, infatti, richiede un’assistenza specializzata per aiutare il paziente in tutte le attività quotidiane, dall’igiene personale alla socializzazione. Con il passare del tempo Gafa è diventata una realtà conosciuta nel panorama carpigiano e le richieste si sono moltiplicate a tal punto che l’associazione è stata costretta a diminuire il numero di ore di ogni pacchetto per garantire una risposta a tutti i richiedenti. "Spesso – prosegue la presidente – ci chiedono aiuto famiglie che vogliono capire se una figura esterna possa essere funzionale all’equilibrio della famiglia. I vantaggi di Gafa sono i tempi di attivazione, la mancanza di burocrazia e la gratuità del servizio".

Attualmente, tra i progetti di Gafa si distinguono il Café Amarcord, un momento di coppia riservato al malato e al familiare che se ne prende cura, con attività differenziate: si formano due gruppi in cui, da un lato i familiari parlano con l’assistente sociale e la psicologa, dall’altro i malati vengono guidati in attività socializzanti. Ancora, Arteterapia, un progetto che sfrutta linguaggi comunicativi alternativi come musica, arte, pittura, canto e gioco per incentivare momenti di benessere tra i pazienti. "Per il futuro – racconta Ragazzoni – stiamo promuovendo il progetto ’Dementia Friendly Community’ per sensibilizzare la comunità al supporto e all’integrazione sociale delle persone affette da demenza, contrastando lo stigma ancora elevato: dove c’è sensibilità, c’è accoglienza. È importante realizzare una rete tra gli enti del territorio per formare tutte le persone che potrebbero, con il loro lavoro, incontrare i malati".

"Ci sono tanti modi per supportare l’Odv – conclude la presidente – in primo luogo, se si vuole diventare volontari, si può prendere appuntamento al numero 3495928342 per fissare un incontro. Ancora, si può contribuire tramite libera donazione o attraverso il 51000. Ogni incentivo ci consente di dare un supporto concreto alla comunità".

Jacopo Gozzi