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Economia

Tommaso Marini al top: "Qui mi sento a casa. E Jesi per la scherma è un gioiello mondiale"

Il fioretto d’oro di Ancona si racconta e guarda ai Giochi di Parigi "In questa regione c’è tutto: dalle infrastrutture al movimento culturale. Andrò carico alle Olimpiadi portando i nostri colori nel cuore".

Tommaso Marini al top: "Qui mi sento a casa. E Jesi per la scherma è un gioiello mondiale"

Moroni

"Io, da marchigiano, non posso che ritenermi soddisfatto. Sia quando mi allenavo ad Ancona (che da anconetano doc diventa ’in Ancona’, ndr), sia al Club Scherma Jesi, ho sempre avuto a disposizione le strutture giuste. Ho sempre avuto quello che serviva per esprimermi al meglio. Ho avuto tutto, insomma, e spesso da amici e colleghi sento che da altre parti non è così. Non ci sono gli stessi comfort".

Il campione del mondo di fioretto risponde al telefono in stazione, tra uno spostamento e l’altro. Tommaso Marini è fiero delle proprie origini anconetane e marchigiane, e "appena può ritorno sempre qui, dove si sente a casa". Soprattutto d’estate, quando il mare chiama. Qualche giorno fa però era a Parigi, in un’atmosfera a dir poco magica, dato che proprio lì, tra qualche mese, sarà di nuovo protagonista per portare in alto i colori della Nazionale italiana. E, perché no, anche delle Marche.

Marini quindi, secondo la sua esperienza, le Marche sono all’avanguardia quando si parla di sport.

"Mi sembra una regione molto attenta. Personalmente sento molto l’appartenenza al mio territorio, mi fa piacere quando viene valorizzato e apprezzato".

Quando si parla di scherma, il pensiero va subito a Jesi.

"Jesi è un punto di riferimento a livello internazionale. Noi sportivi abbiamo reso famosa la nostra regione nel mondo e il polo scherma di Jesi è importante, fondamentale per le persone all’estero. Viene tanta gente ad allenarsi: è una cosa molto bella".

Bisognerebbe puntarci di più, alimentando una vocazione turistica che, secondo qualcuno, spesso viene a mancare?

"Sicuramente si può fare ancora molto, nonostante ho notato ci sia stato un incremento di turisti e presenze negli ultimi anni rispetto al passato".

Per i giovani è il posto giusto dove poter vivere e, perché no, anche divertisti?

"Nelle Marche, in generale, credo ci sia un buon livello di turismo giovanile. Penso a Civitanova o Senigallia, ad esempio. Sono posti molto frequentati, soprattutto durante l’estate. Oppure la campagna, la montagna: è una regione bellissima, abbiamo tutto qui, e io mi sento sempre a casa. Poi c’è il lato culturale".

La affascina?

"Da Ancona a Urbino, fino alle altre città. I nodi, piuttosto, sono altri".

Quali?

"Dal punto di vista lavorativo credo a volte manchino le opportunità, ma dipende sempre dai diversi ambiti. Vedo molti amici che hanno scelto di trasferirsi verso realtà più grandi e ricche di opportunità".

Cambiando discorso: Parigi?

"Eh, diciamo che non ci penso molto ancora e aspetto prima di farmi venire l’ansia (ride, ndr). No, al di là di tutto, sono molto contento di andarci e di essere tra i portabandiera delle Marche".

Quest’ultima prova (poco più di una settimana fa, ndr), sempre in terra francese, com’è andata?

"È stata molto importante, così come quella post intervento di dicembre".

Ce le racconta?

"Già la prima tutto sommato era andata discretamente, mentre l’ultima gara a Parigi, con un’atmosfera che richiamava chiaramente le Olimpiadi, è andata benissimo. Manca ancora solo qualche piccolo step, diciamo, per tornare al 100%".