Setam è ormai da decenni una società faro fra quelle che nel territorio si occupano di elaborazione dei dati amministrativi e fiscali per le aziende. Con i suoi otto professionisti è il punto di riferimento, a livello fiscale e amministrativo, per molte imprese ravennati e non. "Siamo in grado di svolgere tutte le pratiche a livello comunale e camerale le per aziende che iniziano o modificano la loro attività, dal punto di vista sia amministrativo che contabile – spiega lo storico patron Roberto Garavini –. Agiamo sostanzialmente da intermediari nei confronti dell’Agenzia delle entrate".
Il Covid ha rivoluzionato il vostro settore?
"Oggi si lavora molto di più a distanza. Ma il vero cambiamento è avvenuto a livello socioeconomico: le compravendite di aziende un tempo erano pane quotidiano, oggi il mercato è fermo. Del resto tutti vediamo quante vetrine sfitte ci siano in via Cavour, il cuore del commercio ravennate: anni fa una situazione simile sarebbe stata impensabile, non era mai accaduto nulla di paragonabile in queste dimensioni".
Il web è stato l’altra grande rivoluzione dell’ultimo decennio?
"Sicuramente sì: ora svolgiamo attività anche per aziende che hanno sede altrove. Ma le difficoltà sono ancora molte: le aziende italiane sono guidate spesso ancora dalla generazione precedente l’avvento di internet. Noi abbiamo 42 anni di esperienza: i software si molto evoluti".
Foste fra i primi a informatizzare l’attività, non è così?
"E’ vero, fummo dei pionieri. I nostri uffici furono tra i primi a dotarsi di un Bcs 2025 della Olivetti. Era grande quanto una scrivania, doveva essere l’84 o l’85. Lo ricordo con una certa nostalgia, ammetto. Quei primi sistemi avevano ancora più di una postazione di lavoro".
Come cambierà il vostro settore in futuro?
"A decidere la direzione saranno le evoluzioni nella legislazione. L’amministrazione statale cerca giustamente di informatizzare una parte sempre maggiore di pratiche, il che però non significa semplificarle, qualche volta si ottiene anzi tutt’altro risultato. La tendenza è di sollevare le autorità dall’obbligo di effettuare un sempre maggior numero di controlli, ma parimenti aumentano, o comunque non decrescono di pari passo, gli adempimenti a carico delle imprese e di chi le assiste. Entro l’aprile 2025 verranno modificati i codici Ateco: avremo tutti molti dossier da studiare. In quarant’anni ammetto di non avere mai visto una vera semplificazione".
Come state vivendo il progressivo passaggio da una legislazione del settore redatta su base italiana a quella scritta dalle istituzioni europee?
"E’ una svolta che tutti dobbiamo accettare, il cambiamento è lento ma progressivo, inevitabilmente. Adeguarsi spesso non è semplice. Ancora oggi sorrido rispetto a quando la dichiarazione dei redditi del 1993 fu definita ‘lunare’ dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, allora capo del governo. Oggi quella documentazione ci sembrerebbe di una semplicità disarmante. Le attuali dichiarazioni dei redditi assomigliano ormai a dei trattati internazionali".