Comandante Ettore Bramato, nell’ultima classifica sulla qualità della vita del Sole24Ore, Bologna è seconda in Italia ma si piazza in fondo per quanto riguarda l’indice di criminalità. Va cambiato qualcosa sul fronte della sicurezza?
"La qualità della vita aiuta i bolognesi in una maggiore percezione di sicurezza – dice il generale Bramato, comandante provinciale dei carabinieri –. Da parte dell’Arma, le direttive che vanno seguite sono sostanzialmente due. Per prima cosa, l’attività di controllo del territorio che va condiviso insieme alle altre forze di polizia. In questo senso, vanno aumentati i servizi esterni, i controlli e le identificazioni delle persone. Il secondo filone da seguire è senza dubbio quello culturale, di gestione dei quartieri. L’intervento dei cittadini aiuta a prevenire i fenomeni, così come la diminuzione delle zone degradate della città attraverso una maggiore illuminazione e la presenza di forze dell’ordine".
Il primo dato che salta all’occhio è quello relativo alle violenze sessuali. Un secondo posto che preoccupa.
"Effettivamente nello scorso anno abbiamo assistito a un innalzamento dei reati di genere, fenomeno che fortunatamente è sembrato diminuire tra gli ultimi mesi del 2023 e il primo periodo del 2024. Come in altri casi, ma quando si parla di reati di genere soprattutto, il fattore preventivo è fondamentale. In questo senso, c’è bisogno di un intervento nelle scuole, nelle parrocchie, nelle famiglie, nei luoghi di aggregazione sociale. Noi come Arma, diamo il nostro contributo per quanto riguarda la repressione del fenomeno, che va a integrare quella di prevenzione. Deve esserci un lavoro congiunto da parte di tutti ".
Siamo nei primi dieci posti anche per furti e rapine. Che misure sta adottando l’Arma sia in termini di repressione che di prevenzione del fenomeno? "Per quanto riguarda questi tipi di reati, abbiamo aumentato i servizi e i controlli sul territorio per allontanare quanto più possibile le persone che vogliono delinquere. Dall’altra parte, è importante che sia una forma di prevenzione da parte della comunità. In questo senso, ripetiamo sempre ai cittadini, laddove sia possibile, di dotarsi di un sistema di allarme e soprattutto di tenere i preziosi in cassette di sicurezza o in cassaforte. Come numeri per quanto riguarda Bologna, siamo leggermente al di sotto della media nazionale, ma è comunque un tema caldo che va tenuto sotto controllo".
Nell’ultimo anno tantissimi episodi di microcriminalità hanno riguardato i ragazzi, nella maggior parte dei casi minorenni. Perché, secondo lei? Come state intervenendo e cosa avete in programma?
"Negli ultimi anni, i ragazzi sono molto stimolati anche dai social su comportamenti che non sono proprio in linea con l’etica comune. Anche in questo caso, è importante che ci sia un doppio lavoro di prevenzione e repressione: in molti casi vediamo che, laddove si creano aggregazioni di giovani, si verificano poi determinati episodi che vanno dalla semplice lite, alla rissa, passando per atti violenti anche attraverso l’uso di armi bianche. È necessario, quindi, educare i ragazzi con un lavoro di prevenzione formativo e culturale".
Quali sono gli obiettivi dell’Arma per questo 2024?
"Uno dei grandi temi sui quali punteremo è quello relativo allo spaccio di sostanze stupefacenti in città, con particolare attenzione al centro storico dove insistono moltissimi giovani e studenti universitari. Poi sicuramente la violenza di genere e le truffe nei confronti delle persone anziani, quest’ultimo sempre più presente sul territorio".
Chiara Caravelli