BEPPE BONI
Economia

Il prefetto Alessandra Camporota: "Aumentano i minori stranieri. I servizi diffusi della città migliorano la vita delle donne"

"L’immigrazione è diventata un fenomeno strutturale legato alla nostra epoca,. Modena garantisce una solida rete di generosità e accoglienza che la rende speciale".

Il prefetto Alessandra Camporota: "Aumentano i minori stranieri. I servizi diffusi della città migliorano la vita delle donne"

Il prefetto Alessandra Camporota: "Aumentano i minori stranieri. I servizi diffusi della città migliorano la vita delle donne"

Prefetto Alessandra Camporota, Modena ha guadagnato dieci posti nella classifica della qualità della vita. Che elementi positivi hanno concorso?

"Lavoro a Modena da tre anni e ho avuto modo di apprezzare le doti di iniziativa, organizzative, l’efficienza dei cittadini. In questa città è possibile conciliare le attività lavorative con gli impegni personali e familiari. La vivibilità del centro cittadino, la possibilità di spostarsi a piedi o in bicicletta, l’abbondanza di servizi, di negozi di prossimità la rendono sicuramente molto godibile. L’ampia offerta, poi, di luoghi di cultura e di svago fanno di Modena uno dei maggiori poli attrattivi anche per i flussi turistici, come dimostra l’incremento delle presenze di visitatori nell’ultimo anno. Siamo poi in Emilia Romagna, in particolare nella laboriosa ed avanzata Emilia, che ha investito negli anni negli asili nido e nelle scuole, dove la sanità, nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, rappresenta sempre un’eccellenza a livello nazionale".

Modena è una città reattiva?

"Ho l’impressione che le difficoltà legate alla situazione economico-sociale, e la maggior parte dei dati si riferisce al 2022, abbiano favorito una voglia di riscatto e di ripresa, anche legata alle riflessioni che il periodo forzato a causa del Covid ha ispirato, incoraggiando un popolo già resiliente"

Modena è quinta nella qualità della vita delle donne.

"L’attitudine sopra descritta, che favorisce condizioni di benessere diffuso, incide sulla qualità di vita delle donne, che, pur continuando, anche nella nostra realtà, a sostenere molteplici impegni, sono supportate da livelli organizzativi e di servizi che ne agevolano la vita e consentono di godere del tempo libero. Sono appassionata di cinema e teatro e ho avuto modo di notare una percentuale molto elevata di donne alle manifestazioni culturali. Credo che incida molto anche l’esempio di grandi figure femminili di questo territorio che hanno contribuito, durante il periodo della resistenza ed anche nella ricostruzione, al protagonismo sociale delle donne, in una condizione di grande povertà, rimboccandosi le maniche e tramandando alle loro figlie valori di libertà e dignità. Il più elevato livello occupazionale femminile favorisce, inoltre, l’indipendenza materiale e mentale. Così come l’impegno nel settore del volontariato, dove la generosità dell’aiuto si accompagna a livelli più elevati di appagamento interiore".

Il disagio sociale legato all’immigrazione che peso ha?

"Si tratta, certamente, di un fenomeno strutturale, legato alla nostra epoca di grandi disparità. La povertà e la mancanza di futuro, i fenomeni climatici, spingeranno sempre più persone a cercare condizioni migliori di vita. L’incremento della presenza di cittadini stranieri suscita un senso di pericolo e di insicurezza, anche laddove sia immotivato, ed anche in comunità generose come quella modenese. Si tratta di sentimenti acuiti dall’aumento di povertà e disagio sociale ed alimentati spesso da strumentalizzazioni che utilizzano la paura del diverso e del degrado sociale per accrescere il consenso".

Come ne usciamo?

"Tuttavia, si tratta di una condizione che non deve essere sottovalutata, perché, se non governata, rischia di erodere quella rete di solidarietà e di coesione che rende Modena speciale. Rispondendo ad un’esigenza diffusa, massimo è l’impegno della Prefettura, insieme agli enti locali, alle forze dell’ordine e al terzo settore, nell’assicurare, pur in presenza di flussi crescenti, una dignitosa accoglienza e percorsi di integrazione".

Come affrontate il nodo dei minori non accompagnati?

"La presenza di un numero consistente di minori stranieri non accompagnati è una realtà risalente nel tempo. Il sindaco Giancarlo Muzzarelli la segnala da tempo anche alle amministrazioni centrali, sottolineando la difficoltà della gestione di numeri così elevati e la esigenza di investire in istruzione e formazione, per evitare fenomeni di devianza. Le presenze sono in incremento ormai non solo a Modena, così come sono in crescita gli eventi di criminalità posti in essere da minori, che però, in realtà, sono anche figli di italiani o italiani di seconda generazione. Credo che il tema dei minori stranieri non accompagnati richiederebbe una programmazione, a livello centrale, nella distribuzione sui territori, in grado di assicurarne una più efficace gestione, favorendo le possibilità di assorbimento di tali presenze da parte delle comunità. Il fenomeno della criminalità giovanile sta assumendo dimensioni suscettibili di creare allarme nella collettività; per tale motivo deve essere affrontato con tutti gli strumenti e da tutti gli attori interessati, sostenendo le famiglie, le istituzioni scolastiche nella intensificazione delle iniziative formative che vengano attivate fin dai primi anni di vita, accompagnando percorsi educativi intensi con una eventuale efficace azione repressiva".

Qual è il nodo di illegalità che più preoccupa in città?

"Sul tema della criminalità, la classifica del Sole 24Ore vede Modena in una posizione migliore rispetto a quella dell’anno precedente, anche se ancora rappresentativa di una situazione alla quale viene prestata la massima attenzione. Inoltre, bisogna tenere conto che il riferimento è al numero di denunce che, in realtà come quella modenese, caratterizzata da un alto senso civico, sono naturalmente maggiori. I buoni risultati ottenuti sono anche frutto della costante attenzione che viene dedicata ai più significativi fenomeni di criminalità in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che quasi settimanalmente si riunisce. Vengono programmate le attività di prevenzione dei reati e si coordinano le strategie di lotta al crimine, sulla base di una approfondita e sempre aggiornata conoscenza delle situazioni e delle aree più critiche della città".

Preoccupano i furti.

" Nonostante l’impegno, i modenesi continuano ad avere un giustificato senso di insofferenza per i furti nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, per gli episodi di violenza che accompagnano i tentativi di rapina, anche quando non hanno buon esito, e, più in generale, per le modalità violente e a volte brutali che caratterizzano anche le risse tra giovanissimi e le aggressioni di giovani nei confronti di loro coetanei. Tali episodi generano talora sentimenti di sfiducia nei confronti delle forze dell’ordine, anche tenuto conto che sovente, al modo eclatante con il quale viene dato loro risalto, non segue una altrettanta evidenza dei risultati positivi delle indagini e delle attività di polizia giudiziaria. I gravissimi episodi degli omicidi del ragazzo pachistano e di quello nigeriano, seppure generate all’interno di quelle comunità, certamente non aiutano a superare anche il disagio che alcuni comitati di cittadini che vivono nelle zone critiche manifestano".