di Davide Eusebi
"C’è poco olio extravergine e proprio per evitare oli di dubbia provenienza rifornitevi dai produttori locali in questa stagione scarsa". E’ l’appello che lancia Tommaso Maggioli, presidente dell’olio Cartoceto Dop, a cui è dedicato un festival che si conclude il 12 novembre a Cartoceto (Pesaro e Urbino), ovvero dell’unica denominazione di origine protetta delle Marche per il settore dell’olio. Maggioli spiega che "pagare poco un olio extravergine in una stagione come questa potrebbe significare comprare un prodotto di bassa qualità oppure ottenuto non solo da olive". Il perché è presto detto: "Se l’anno scorso raccoglievamo cinque olivi in un’ora, quest’anno nello stesso lasso di tempo ne passiamo venticinque. Abbiamo un decimo della produzione di un anno fa, ma nonostante questo i nostri produttori stanno cercando di contenere i costi e se l’anno scorso un litro di extravergine si pagava dai 12 ai 15 euro, quest’anno è normale pagarlo 20. Anzi, dico che è vantaggioso. Se comprate un olio di dubbia provenienza e da pochi euro dovrete usarne di più rispetto a un buon extravergine di fattoria molto più ricco di sapore. Il risparmio è non solo economico, ma anche di salute, perché un extravergine di fattoria è ricco di antiossidanti, molto più di uno industriale".
Discorso che vale "a maggior ragione per la Dop, viste le regole a cui siamo soggetti. Piuttosto molto meglio acquistare dai nostri frantoiani anche l’olio extravergine dell’anno scorso che ha ancora grandi qualità salutistiche e organolettiche".
Dal festival dell’olio Dop di Cartoceto arrivano novità per i turisti: "Stanno andando in porto i progetti sullo studio della raggiola e sul genotipo e quello sull’agricoltura di precisione fondamentale per fare fronte ai cambiamenti climatici. Inoltre la nuova normativa sull’olioturismo porterà i consumatori a visitare le aziende per capire cosa è un extravergine di oliva, con tanto di sentieri dell’olio che la gente potrà camminare grazie alla normativa europea. Infine moltiplicheremo gli impianti di produzione grazie agli incentivi per la messa a dimora di nuovi ulivi. Questo grazie all’impegno assiduo del Comune di Cartoceto, del suo sindaco e della Regione, il cui assessore Agostini ha recepito tutte le istanze".