L’artigianato e le piccole e medie imprese sono ancora competitivi e rappresentano una scelta lavorativa importante e positiva. Tiziano Samorè, Segretario provinciale di Confartigianato Ravenna, analizza i dati relativi all’occupazione giovanile e le necessità delle aziende. "È difficile, se non impossibile, affrontare il tema delle prospettive 2025 senza tener conto dei dati sull’occupazione – quella giovanile in primis – e sulle necessità delle aziende in tema di personale e competenze".
Samorè, pur non nascondendo le preoccupazioni per la tenuta della nostra economia, vuole vedere il bicchiere mezzo pieno: "sì, le incertezze geopolitiche, unite alla crisi sistemica dell’intero settore automotive europeo, stanno frenando l’economia. Ci sono comparti in forte sofferenza, come ad esempio quello della moda e quello della metalmeccanica, anche sul nostro territorio. Però moltissime aziende artigiane e piccole e medie imprese sono ancora alla ricerca di personale preparato e motivato. E questo mi fa essere meno pessimista".
Il PIL italiano nel terzo trimestre 2024 si è fermato, e questo soprattutto a causa proprio della crisi della manifattura, settore più esposto agli effetti recessivi dei conflitti regionali in corso in Europa e in Medio Oriente. Ma quando sono le filiere globali a rallentare, coinvolgendo principalmente le grandi imprese esportatrici, ecco che diventa essenziale mantenere la domanda interna, un mercato dove le piccole imprese, e in particolare quelle artigiane, sono maggiormente presenti. È fondamentale.
"In quest’ottica i segnali che abbiamo sono ancora abbastanza positivi, e il problema che ci viene rappresentato più spesso dai nostri associati è quello di fare una grande fatica a trovare personale. Le nostre aziende sono flessibili e quasi sempre ben radicate sul territorio, rappresentano per i giovani un’opportunità di lavoro e crescita professionale concreta".
Oggi le imprese artigiane non sono attrattive per i giovani? È un mondo che vedono ancora lontano?
"Tutt’altro – è la risposta decisa di Samorè – oggi, soprattutto le giovani generazioni cercano un rapporto di lavoro più personalizzato e motivante, che dia una gratificazione anche di crescita personale, oltre che economica. E questo è certamente più facile in un’impresa di dimensioni più ridotte, dove il rapporto umano tra i diversi ruoli è continuo e senza intermediazioni".
Il Segretario provinciale di Confartigianato Ravenna sottolinea come "le aziende artigiane e le piccole e media imprese non delocalizzano, sono insediate e radicate nel territorio. Da qui ecco la sempre maggiore attenzione anche ad una sostenibilità reale e non solo di facciata. Noi tutto questo lo andiamo a raccontare nelle scuole, negli Istituti superiori, perché siamo convinti che per i ragazzi, le loro famiglie ed il loro futuro, scegliere di impegnarsi nel mondo dell’artigianato, sia molto positivo".
E ci sono comparti nei quali le sfide sono più difficili. "Comparti nei quali – evidenzia Samorè – le aziende faticano a investire e a prendere nuovi lavori proprio perché alle prese con mancanza di personale. Soprattutto qualificato. In questo periodo, solo per fare un esempio, stiamo lavorando su una nuova edizione della scuola per autisti. La logistica non funziona se poi non c’è chi movimenta le merci. Così come sono molte le officine di autoriparazione in difficoltà nel reperire meccanici e meccatronici.
E i ragazzi giovani, nelle piccole imprese, ci sono. Spiega ancora Samorè: "Nelle piccole imprese oltre il 55% dei dipendenti ha tra i 15 e i 29 anni, un’età media molto più bassa che nelle grandi aziende. E poi c’è l’apprendistato, che rappresenta il 20 per cento della forza lavoro. Giovani che imparano un mestiere, che investono sulla propria crescita professionale e formazione come donne e uomini. E non solo come dipendenti, ma anche come imprenditori".
Conclude il Segretario: "Confartigianato, con tutto il proprio know-how, i propri servizi e le proprie competenze, è a disposizione del tessuto economico locale per affrontare insieme questo problema, dal passaggio generazionale alla messa in campo di formazione specifica. Credo che questo sia il nostro principale obiettivo per il 2025".