MARIA SILVIA CABRI
Cultura 

Santa Croce, quiete e nuovo polmone verde

A sud del centro di Carpi, è una zona residenziale che ha come punti di riferimento trattoria, bar e circolo sociale ’Arcobaleno’

Santa Croce, quiete e nuovo polmone verde

E’ considerata il ‘gioiellino’ di Carpi, avvolta in un’atmosfera quasi sospesa e dal sapore di ‘vacanza’, per la quiete, la tranquillità, il verde e le belle abitazioni circondate dal giardino. La frazione di Santa Croce si trova a sud dell’abitato di Carpi dal quale dista tre chilometri. Come una sorta ‘appendice’ in una bella campagna molto curata, di quello che è il centro cittadino. Quando, nel 1450, è stata separata dalla frazione di Gargallo, ha assunto il nome della sua chiesa parrocchiale, la chiesa dell’Invenzione della Santa Croce, o semplicemente chiesa di Santa Croce, molto frequentata e conosciuta in quanto la cappella di sinistra è il santuario diocesano dedicato alla Madonna dell’Aiuto. Quale ‘porta di ingresso’ alla frazione, c’è il grande Parco Santacroce della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: un autentico polmone verde a ridosso del centro urbano, che sorge tra le vie Mulini, Bersana e Traversa San Giorgio, ampio 26 ettari, in cui è stata realizzata una massiccia forestazione per dotarlo di oltre 10mila piante, e potenziarlo in biodiversità, specie antiche e in via di estinzione.

Parco che aprirà alla cittadinanza una volta realizzato il sottopasso di Traversa San Giorgio. Nella parte ‘vecchia’ della frazione, poco prima della chiesa, c’è un ristorante storico: la trattoria di Santa Croce, fondata nel 1968 e ora alla terza generazione della famiglia Bortolotti. "Ad aprire l’attività è stato il nonno Vincenzo, insieme alla nonna Gilberta – raccontano da dietro il bancone degli affettati i fratelli Massimo e Giulio Bortolotti –. Con l’arrivo di nostro padre, Natalino ‘Angelo’, si è passati alla trattoria. Nel 2019 papà è venuto a mancare e siamo subentrati noi nella gestione, con mamma Antonella che ci dà una mano". "Portiamo avanti la filosofia del nonno, offrendo piatti tipici della tradizione culinaria modenese tutti preparati in casa. Nel 1968, la nostra famiglia Bortolotti, si è trasferita dall’appenino modenese a Carpi portando con sé non solo la bonarietà della gente di montagna ma anche le antiche ricette prima fra tutte quella per le tigelle (o crescentine). Ed è quello che noi vogliamo trasmettere alle persone". Spostandosi, attraverso le vie alberate rese magiche dal profumo del tiglio, si arriva nella parte ‘nuova’ di Santa Croce. Da otto anni Stefano Caffagni e la moglie Cristina, servono caffè e sorrisi al ‘Bar 3 Bacco e Tabacco’: "Ogni mattina dalle 4.30 noi ci siamo – spiega Caffagni – per garantire le colazioni e i pranzi veloci. Siamo su una strada di passaggio per chi va a lavorare, quindi abbiamo sempre un bel via vai di clienti ogni mattina. Si sta benissimo qui: abitiamo a Correggio dove abbiamo comprato casa, altrimenti ci trasferiremmo volentieri qui. Anche se…i prezzi degli immobili sono alle stelle, trattandosi di case molto belle e immerse nel verde". "A Santa Croce si vive proprio bene – prosegue Marzia Bitassi –. Cosa mi piace di questa frazione? Le persone, il verde, apprezzato da tutti e soprattutto da chi ha animali e poi la tranquillità".

Anche sotto l’aspetto della sicurezza i residenti e i commercianti sono contenti: "Da noi il Controllo di Vicinato è molto attivo – sottolinea Marzia – c’è un’ottima collaborazione tra tutti, e poi ci consociamo e ci diamo una mano. Quello del Controllo di Vicinato si sta dimostrando un ottimo deterrente e ci fa sentire più sicuri. Certo mancano alcuni servizi come l’edicola e il forno che hanno chiuso e un piccolo market dove fornirsi delle cose essenziali senza doversi spostare in macchina. Per fortuna abbiamo il bar di Stefano e Cristina che sono degli autentici punti di riferimento!".

Altro luogo catalizzatore della frazione è il circolo sociale Arcobaleno: "Ogni giorno proponiamo qualcosa per i nostri soci – racconta Fiorenza Giliberti – che vengono volentieri tutto l’anno. E’ un punto di ritrovo questo, si gioca a carte, si leggono i giornali, si socializza. E’ molto bello. Poi ogni giovedì cuciniamo gnocco e tigelle e la domenica la pizza, abbiamo tantissimo asporto, evidentemente sono buoni!". Ancora, cappelletti e lasagne per i soci, le serate di ballo, il tango argentino, e molti incontri pubblici, "circondati da un bellissimo parco verde che tanto piace alle famiglie e ai bambini e non solo".

Vicino al circolo c’è uno spazio apposito per la ‘Compagnia del Coltello’, che svolge la sua attività in uno spazio del centro sociale. "Siamo qui da circa un anno – afferma uno dei soci Nicola Dentamaro –. In totale siamo una ventina di soci, io sono forse quello che frequenta di più questo luogo: abito a Rubiera e appena ho un momento libero vengo qui, anche in inverno".

Tra coltelli, asce e bipenne (Ascia con doppio tagliente e foro mediano per il manico), Nicola spiega le diverse tecniche da usare in base alla distanza di tiro, tra mezzi che roteano e altri che sono più statici nel lancio. C’è sempre da imparare.