"Il porto non è un porto se non ci sono le barche". Sergio Fraternali è il presidente della cooperativa Adina. Quando arriva la bella stagione i soci prendono le imbarcazioni e le calano in acqua. Sono una novantina gli associati, per circa sessanta imbarcazioni che occupano il canale tra i ponti di via dei Mille e di viale Tasso. È Fraternali ad accompagnarci lungo il canale dove vive la Riccione marinara. "In questo tratto ci sono le imbarcazioni del Martin Pescatore – ci racconta – e dopo di noi gli ormeggiatori con alcuni pescatori". Passeggiando lungo le banchine è facile incontrare chi è appena tornato dalla pesca come Marino, un’istituzione quando si parla di marineria a Riccione. Oggi i pescatori sono rimasti poco meno di una ventina, e non tutti passano le proprie giornate in mare.
Il progetto di riqualificazione del porto canale finanziato dall’amministrazione comunale, il cui inizio lavori è atteso in autunno, consentirà alle imbarcazioni di rimanere ormeggiate. "In passato sembrava che dovessimo andarcene, ma un porto senza barche non è un porto – riprende Fraternali –. Oggi pare che si possa continuare a ormeggiare ed è importante mantenere queste realtà lungo il canale. Ci sono più richieste di quante se ne riescono a soddisfare con gli spazi presenti. E ci sono le condizioni per migliorare gli ormeggi, le abbiamo già presentate". In ottobre i lavori inizieranno sulla banchina di viale Bellini compresa tra i ponti di viale d’Annunzio e il Dante. Verrà rifatta la banchina con i fondi regionali: gradoni immersi nel verde che garantiranno il rispetto delle norme con l’altezza necessaria in caso di piena bicenterneria, ma anche la possibilità per le imbarcazioni di continuare a ormeggiare lungo il canale. Le barche rimarranno, ma le auto no. Tra aiuole e alberi comparirà una ciclabile che eliminerà i posti auto.
Il progetto prevede su tutta la via Bellini una ciclabile che si andrà a collegare con il sottopasso di viale Bellini che conduce fin sul viale Rimini, aperto da Pasqua. Sono previsti nuovi arredi anche sul Parini. Il nuovo porto aspetta, ma ascoltando chi lo vive da una vita, "non si potrà fare a meno delle barche e dei pescatori".
Andrea Oliva