"Perchè ‘Mriya’? Cosa significa? La parola è traducibile come ‘sogno’.
‘Mriya’ è il nome dato all’aereo più grande del mondo, l’Antonov An-225, distrutto all’aeroporto di Gostomel durante il primo assalto delle forze armate russe in Ucraina.
Un’eccellenza dell’aviazione ma anche un simbolo, che con l’inizio della guerra è andato distrutto.
Per questo motivo è proprio ‘Mriya’ il nome che abbiamo scelto per la nostra organizzazione di volontariato con l’intento di portare aiuti all’Ucraina, ma non solo".
Martino Marchi, presidente di ‘Mriya’ Odv di Carpi, racconta così la genesi del nome dell’associazione nata nel 2022 subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e ideata da giovani della comunità ucraina di Carpi per sostenere i loro connazionali. "La nostra ambizione è quella di ‘sognare’ – prosegue – un futuro migliore, di pace, di serenità per tutti.
Siamo un gruppo di persone legate da affetto profondo e, prima di essere volontari, siamo innanzitutto amici: ci conosciamo da tempo e abbiamo sempre condiviso i momenti belli della vita.
La guerra, la sciagurata invasione russa del 24 febbraio 2022, ci ha scossi nel cuore e nella mente e le nostre vite sono cambiate.
Amici, parenti, conoscenti ucraini hanno iniziato a raccontarci ciò che stavano, e stanno, passando e immediatamente abbiamo sentito dentro quella voce interna che spesso tanti sentono nei momenti critici della vita. Non potevano restare inerti, dovevamo fare qualcosa per il nostro popolo.
Abbiamo iniziato, nei rispettivi luoghi di lavoro, a raccogliere abiti, fare pacchi, ma siamo stati anche vicini a coloro che arrivavano, mettendoci a disposizione della comunità e dell’amministrazione locale.
Erano i primi giorni di marzo 2022: la nostra prima iniziativa è stata il 10 aprile, nella parrocchia di Quartirolo, in collaborazione con Avis, Amo, Porta Aperta e grazie alla disponibilità di Antonio Dotti, abbiamo regalato un pensiero pasquale ai rifugiati ucraini arrivati (una colomba per le famiglie e un uovo di cioccolato per i bambini).
Sono momenti toccanti dove prendono forma le storie di vita di coloro che sono scappati: ci si occupa di soddisfare le prime richieste di informazioni e di trascrivere nomi e numeri per la costituzione di un gruppo Whatsapp.
È stata la prima di tante iniziative che abbiamo realizzato in questi due anni, lavorando sempre su due fronti: mandare aiuti ai fratelli ucraini in guerra e aiutare chi ha cercato rifugio a Carpi, anche organizzando attività di svago per i bambini".
L’associazione realizza un breve video, ‘l’Ucraina è’: "Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di essere un veicolo a livello locale di integrazione della comunità ucraina con la città, favorendo la conoscenza reciproca e l’abbattimento delle barriere linguistiche.
Intendiamo tenere vivo l’interesse sulla questione, evitando che si affievolisca col tempo.
Lo scopo delle iniziative (pranzi di autofinanziamento, concerti, fiaccolate) si riassume in un concetto, quello della rete: fare rete significa darsi obiettivi comuni, lavorare assieme, costituire un gruppo affiatato di lavoro, fare nuovi incontri e conoscere le persone.
Il gruppo di lavoro sulla pace non si è sciolto: la sinergia costituitasi tra la Diocesi di Carpi, in primis nella persona di Don Carlo Bellini, Mriya e le altre realtà della Consulta C non è venuta meno, come fondamentale è stata la vicinanza dell’allora sindaco Alberto Bellelli e dell’assessore Tamara Calzolari".
Mriya non vuole essere solo Carpi per l’Ucraina ma anche l’Ucraina per Carpi: "Aiutiamo gli Ucraini nel loro paese, certamente, ma quelli che hanno scelto di rimanere, vogliamo che si sentano parte della città".
Fondamentale il ruolo dell’associazione nella creazione di rapporto di amicizia di Carpi con la città ucraina di Boyarka, ‘adottata’ dall’amministrazione a febbraio 2023, mentre a gennaio di quest’anno è stato siglato il ‘Patto di Amicizia e Collaborazione tra la Città di Carpi e la Comunità Territoriale – Città di Bòyarka’.
"A maggio – spiega Martino – ho accompagnato l’allora sindaco Bellelli in Ucraina, dagli amici di Bòyarka e poi a Kiev dove abbiamo incontrato Zelensky". Infine, per il secondo anno, avvalendosi sempre della collaborazione di Mriya, sono stati accolti presso la cooperativa sociale Nazareno 10 ragazzi e ragazze, tra i 7 e i 16 anni, accompagnati da 2 adulti, per promuovere una maggiore conoscenza reciproca tra le due comunità, offrendo ai giovani ospiti ucraini un’occasione di svago e di scambio culturale".